Truffa all'Anagrafe: in due anni 400 cittadini provenienti dal Brasile

Il municipio di San Michele al Tagliamento
SAN MICHELE - Centinaia di brasiliani avrebbero ricevuto documenti di cittadinanza italiana attraverso il Comune di San Michele al Tagliamento, vittima di una truffa ben...

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SAN MICHELE - Centinaia di brasiliani avrebbero ricevuto documenti di cittadinanza italiana attraverso il Comune di San Michele al Tagliamento, vittima di una truffa ben architettata basata su false dichiarazioni. I Carabinieri della Compagnia di Portogruaro sono sulle tracce di almeno 400 brasiliani che tra il 2018 e il 2019 hanno ottenuto la cittadinanza in Italia e quindi la possibilità di muoversi liberamente nel vecchio continente. “Iure sanguinis”, tecnicamente si chiama così l’obiettivo perseguito e raggiunto dai cittadini brasiliani in Italia attraverso l’esercizio di false pratiche. Autentiche truffe ai danni dello Stato italiano, compiute con la complicità di una organizzazione.

INDAGINI IN CORSO
Le indagini sono ancora in corso l’altra mattina i militari del Nucleo operativo, diretti dal luogotenente Marco Geminiani, coordinati dalla Procura di Pordenone sono arrivati in municipio a San Michele per spulciare tra le liste dei residenti del Comune tutti i brasiliani che hanno ottenuto la cittadinanza negli ultimi due anni. Sono stati gli stessi uffici comunali a segnalare l’anomalia, con l’intervento della Polizia locale diretta da William Cremasco. Complessivamente sono 400 i brasiliani che avrebbero conseguito la nazionalità italiana attraverso l’esercizio della pratica illecita. Un giro d’affari enorme, tanto che per ogni pratica l’organizzazione avrebbe intascato cinquemila euro per ogni brasiliano e, complessivamente, il raggiro avrebbe garantito un guadagno illecito di 2 milioni di euro. Cittadinanze rilasciate con il sistema dello “iure sanguinis”, vale a dire in virtù del fatto di essere nato da un genitore con cittadinanza italiana o avere un ascendente in possesso di questo requisito.


Da qui è partita la caccia ad anziani sanmichelini, magari che vivono soli e che sono all’oscuro di tutto. Per il brasiliano di turno si tratta di dichiarare all’Anagrafe di San Michele qualche ascendente. Ma serviva anche un alloggio: così i carabinieri hanno trovato le incongruità, tanto che tutti i brasiliani avrebbero trovato casa con lo stesso affittuario, anche se di fatto a San Michele nessuno li avrebbe mai visti. Ma la pratica a quel punto permette all’extracomunitario di poter ricevere la cittadinanza. In riva al Tagliamento ai dipendenti del Comune la situazione non è apparsa chiara. Già, perchè significherebbe per gran parte della famiglie sanmicheline aver uno sterminio di parenti in Brasile: almeno 200 quelli che nel 2018 hanno trovato la risposta alla loro richiesta di diventare italiani e altrettanti nel 2019. Troppi evidentemente per un Comune di neanche 12mila abitanti. Si tratta del primo caso nel veneziano, ma raggiri analoghi sono stati scoperti in gran parte d’Italia. Prova ne sia che i brasiliani rappresentano l’85% dei processi di riconoscimento della cittadinanza per diritto di sangue presentati in Italia. Le indagini continuano. 
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Il Gazzettino