Fumo in piazza San Marco, diversivo per una rapina in gioielleria

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VENEZIA - Una coltre di fumo densa e bianca, è salita improvvisamente verso il cielo lungo il muro del campanile di San Marco, a Venezia. Attimi di paura e sconcerto tra i turisti e i cittadini che erano nella zona, intorno alle 13 di venerdì 17 marzo, che si sono trovati immersi in una nuvola di fumo. 


PIAZZA AVVOLTA DAL FUMO: SCATTA LA PAURA
Inizialmente sembrava un incendio sul campanile più famoso al mondo. Ma non si vedevano fiamme, e un primo controllo ha permesso di individuare la fonte: un fumogeno posizionato alla base del campanile, in prossimità del bar Aurora. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco e delle altre forze dell’ordine. 

LA TENTATA RAPINA - FINTI CLIENTI
Il fumogeno è stato gettato da una banda di rapinatori per creare un diversivo: stavano tentando armati un colpo alla goielleria Missaglia in piazza San Marco (Il negozio reca ancora l'insegna "Missiaglia", ma da tempo ha cambiato proprietà e oggi è rivenditore di Damiani e Rocca 1794.), ma non ci sono riusciti. Dopo averlo gettato, hanno provato ad entrare nella gioielleria, ma sono stati fermati dalle commesse che sono riuscite a bloccare la porta d'ingresso«Sono riusciti ad entrare nella gioielleria fingendosi clienti, uno dei due pare avesse una pistola, ma i nostri dipendenti hanno reagito con coraggio, dando l'allarme e facendoli fuggire». Così il presidente del gruppo Damiani, Guido Damiani, racconta al telefono con l'Ansa le fasi della tentata rapina. «Ne è entrato prima uno, all'apparenza sembrava un cliente e gli è stato aperto, poi una volta all'interno ha fatto entrare anche il complice, che avrebbe estratto una pistola».

IL TURISTA CORAGGIOSO
È stato un turista seduto ad un tavolo del Caffè Quadri a far scattare l'allarme rapina la rapina. A raccontarlo ai giornalisti è il capo maître del caffè della famiglia Alajmo. «Il cliente ha visto che mentre una persona ha creato un diversivo gettando un fumogeno in mezzo alla piazza - spiega - altre due volevano introdursi nella gioielleria. Ha iniziato a urlare, richiamando le forze dell'ordine in piazza. Grazie a lui si è evitato il peggio - continua - perché in quel momento lo sguardo di tutti era rivolto verso il punto dove era stato gettato il fumogeno». I banditi, vedendo le forze dell'ordine correre nella loro direzione, si sono dati alla fuga tra le calli. Dalle testimonianze sembrerebbe che un secondo fumogeno sia stato gettato dietro la gioielleria, per aumentare la confusione tra chi in quel momento si trovava nella piazza.


LA FUGA
I banditi, a quel punto, hanno approfittato del fimogeno per coprire la loro fuga. Sarebbero stati almeno in due e sono riusciti a scappare mescolandosi tra i turisti. I carabinieri - presenti nell'area, come polizia e altre forze dell'ordine, in funzione anti-terrorismo - stanno raccogliendo testimonianze per risalire al numero preciso dei rapinatori e per capire se fossero armati. In corso anche l'esame delle videocamere di sorveglianza della zona.

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Il Gazzettino