I "paperoni" orientali si prendono la storica villa Cadorin Soldi

I "paperoni" orientali si prendono la storica villa Cadorin Soldi
SAN FIOR (TREVISO) - Il Veneto e l’Italia "perdono" un altro pezzo della propria storia. La storica Villa Cadorin Soldi, di San Fior, è infatti "volata" in Estremo...

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SAN FIOR (TREVISO) - Il Veneto e l’Italia "perdono" un altro pezzo della propria storia. La storica Villa Cadorin Soldi, di San Fior, è infatti "volata" in Estremo Oriente. Nell’asta senza incanto che si è tenuta mercoledì l’edificio nobiliare è stato infatti acquistato per un milione 120mila euro dall’avvocato coneglianese Paolo Pastre che avrebbe agito per conto di una coppia di magnati orientali.




Non a caso durante l’asta d’assegnazione, con una sola offerta sul piatto, il legale coneglianese era accompagnato da un uomo e una donna con i tratti somatici tipici degli orientali. L’avvocato Pastre avrà tempo fino a domani (ma lo avrebbe già fatto) per comunicare a chi di dovere il nome del vero acquirente, in sostanza dei due facoltosi orientali che gli hanno affidato l’incarico di acquistare la villa di San Fior.



Villa Soldi Cadorin era stata messa all’asta nel 2009 a poco meno di 5 milioni di euro (perizia di stima). La prima asta, come le successive quattro, erano andate deserte con conseguenti ribassi del prezzo. Anche mercoledì tutti scommettevano su un ulteriore "rompete le righe" in attesa di un ulteriore ribasso. Invece l’avvocato Pastre e i suoi clienti hanno fatto il "colpaccio", usando il termine calcistico. Anche perché in tanti avevano messo gli occhi sul gioiellino architettonico sanfiorese.



La dimora venne costruita nel XIX secolo dalla famiglia Cadorin (nobili di San Fior). Per via matrimoniale villa e parco passarono ai Soldi, che ne rimasero proprietari fino a qualche anno fa. Sebbene abbandonata la villa è ancora di proprietà privata. Villa Soldi Cadorin, oltre alla villa padronale e al parco, conta anche su una serie di altri edifici (complesso rurale), la masseria e una cappella gentilizia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino