SAN FIOR - Un paese con il cuore gonfio di dolore per la morte del 19enne Tommy Saccon, ma che nello stesso tempo cerca di darsi coraggio e di stare vicino al 18enne Michele...
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Tommy e Michele, amici del cuore, si trovavano nella stessa auto che giovedì notte è finita fuori strada in una curva maledetta di via Cordignano a Godega. Per Tommy non c'è stato niente da fare, mentre Michele ha riportato ferite gravi alla spina dorsale che hanno obbligato i medici a sottoporlo a un delicatissimo intervento chirurgico. Intanto sabato pomeriggio il pm Valeria Brunetti, appena ricevuta la relazione dei carabinieri, ha concesso il nulla osta alla sepoltura di Tommy e la famiglia ha così potuto prepararsi per il funerale che sarà celebrato oggi, alle 15.30, nella chiesa arcipretale di San Fior. La salma del 19enne giungerà dalla cella mortuaria dell'ospedale di Conegliano. Al rito funebre sono attese centinaia di persone: gli amici e i compagni di scuola di Tommy, la comunità di San Fior e i parenti che vorranno stringersi attorno a mamma Carla, a papà Lori, alla sorella Sandy con Alberto, ai nonni e agli zii. Ieri sera, al rosario di suffragio, la chiesa si riempita di fedeli in lacrime.
L'INDAGINEIntanto continua il lavoro dei carabinieri per ricostruire cause, dinamica ed eventuali responsabili dell'uscita di strada che è costata la vita a Tommy Saccon, che si trovava al volante di una Mercedes Classe A (anche se dal punto di vista penale il caso e chiuso). La versione, seppure confusa e piena di non ricordo, fornita dal 18enne uscito indenne dall'incidente, non convince gli investigatori che hanno deciso di svolgere altre indagini. «Ho visto i fari di un'auto che ci veniva contro - ha detto il ragazzo - Poi Tommy ha sterzato e siamo finiti nel fossato». Una ricostruzione che non collimerebbe con la frenata lasciata dalla Mercedes sull'asfalto. «È uno spunto - è filtrato dagli investigatori - che va approfondito per capire se c'è stata la responsabilità di un'altra auto, che al momento non sembra evidente in questa immane tragedia». (ro) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino