Clementina dona un rene al compagno: «Così torno a vivere e ad insegnare»

Flavio Braido e Diana Clementina durante il ricovero
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SAN FIOR - Una storia di rinascita sancisce per sempre l’amore tra Clementina Diana e Flavio Braido, assieme già da 18 anni. La coppia residente a San Fior alla fine del 2022 si è sottoposta alla doppia operazione di espianto e trapianto di rene all’Azienda Ospedale Università di Padova. Flavio, 65 anni, precedentemente colpito da un tumore e da una nefrite, ha superato la malattia grazie a “una parte” di Clementina e oggi, ormai in netta ripresa, punta a tornare a una preziosa vita normale. Ingegnere e insegnante in un Istituto professionale a San Donà di Piave, Braido a settembre finalmente salirà di nuovo in cattedra davanti ai suoi studenti. Intanto, accanto alla compagna, ha ricominciato ad uscire a cena con gli amici e a godersi qualche gita fuori porta. Questa è la felice conclusione di un percorso che parte dal 2019: un cammino disseminato di sofferenza, timori, rinunce ma anche di coraggio e speranza. «Sin da subito mi sono fatta avanti per donare il rene a Flavio - racconta Clementina, 54 anni - Sapevo di essere gruppo 0 e quindi di avere alta probabilità di essere compatibile, ma lui non era d’accordo». Flavio ribatte: «L’idea di danneggiare qualcuno per sistemare altro non mi andava giù. Ho smesso di oppormi quando, al termine del protocollo di esami previsto, è arrivata la totale compatibilità. In un certo senso mi sono trovato incastrato e, alla fine, ho dovuto ricredermi. Non abbiamo avuto problemi a seguito dell’operazione: oggi stiamo bene e, soprattutto, siamo insieme».

LE TAPPE

A seguito di alcuni controlli medici, nell’aprile 2019 Braido scopre di avere una piccola massa tumorale nel rene sinistro. Nel gennaio 2020 all’ospedale di Conegliano viene asportato il rene malato e, poco dopo, inizia la dialisi. Il rene rimasto, infatti, era già sofferente a causa della malattia di Berger (la più frequente delle glomerulonefriti croniche, nefriti in cui si osserva un interessamento elettivo dei glomeruli). «Solo di recente mi è stato diagnosticato questo difetto che mi portavo dietro dalla nascita, i sintomi erano silenti - spiega Braido -. Il periodo in cui ero in dialisi non è stato una passeggiata. Era difficile sia fisicamente che mentalmente, ero sempre stanco. Ora invece ho recuperato a pieno le mie capacità». Clementina aggiunge: «Flavio è una persona ottimista, non ha fatto pesare nulla di ciò che è stato. Visto che gli era stato diagnosticato un tumore, bisognava attendere qualche tempo per essere inseriti in lista trapianto. Per questo è stato posto in dialisi peritoneale a domicilio: in pratica ogni notte, per circa otto ore di seguito, era collegato alla macchina per filtrare e ripulire il sangue. Chiaramente questo porta a molte limitazioni, non solo a livello di vita sociale, ma anche a livello alimentare. C’è una dieta da rispettare e servono molti accorgimenti. Oggi è bellissimo sentirsi liberi di mangiare quello che si desidera».

LO SCAMBIO

Nel marzo 2022 la coppia si rivolge per la prima volta al Centro di chirurgia dei trapianti di rene e pancreas diretto dal professor Paolo Rigotti. «Nello specifico sono stata seguita dalla dottoressa Cristina Silvestre, ho cercato i numeri di telefono sul sito dell’ospedale padovano - precisa Clementina - Mi sono sottoposta agli esami di routine e ho chiarito i vari dubbi grazie alla competenza dei medici. La prima data disponibile proposta per l’intervento è stata il 18 novembre 2022: ovviamente abbiamo accettato». La coppia è stata ricoverata assieme, nella stessa stanza. «Sono momenti particolari - dicono - l’emozione c’era, ma è difficile da spiegare a parole. Prima di entrare a vicenda in sala operatoria ci siamo semplicemente detti: “Ci vediamo più tardi”. Una frase che può sembrare banale, ma che ha tutto il significato del mondo». E così è stato. 

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Il Gazzettino