San Donà di Piave, operatrice sanitaria insultata pesantemente dal paziente: «Gli avevo solo detto di aspettare 5 minuti»

San Donà di Piave, operatrice sanitaria insultata pesantemente dal paziente: «Gli avevo solo detto di aspettare 5 minuti, mi ha ferita dentro»
SAN DONA' DI PIAVE - «Sono stata insultata in modo pesante. Una cosa del genere non mi era mai capitata in tanti anni di servizio. Le parole possono fare molto male:...

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SAN DONA' DI PIAVE - «Sono stata insultata in modo pesante. Una cosa del genere non mi era mai capitata in tanti anni di servizio. Le parole possono fare molto male: questa persona mi ha ferito dentro». Frammenti di un racconto, quello che una operatrice sanitaria dell'ospedale "Città del Piave" di San Donà di Piave ha accettato di raccontare, con la sola richiesta di potere rimanere nell'anonimato, anche per non avere altre conseguenze che possano minare la sua sicurezza.

Insulti pesanti


«Era un giorno come tanti altri esordisce la donna ed è giunto un signore, tra l'altro un po' in anticipo rispetto all'orario fissato per l'appuntamento; mi dice che doveva fare la visita, ma quando gli ho risposto che doveva ad attendere ha iniziato ad insultarmi». Una reazione sproporzionata alla situazione, anche perché l'operatrice gli aveva semplicemente fatto presente che l'attesa era dovuta al fatto che era giunto un po' in anticipo rispetto a quanto previsto dal suo appuntamento. «Mi ha insultato in modo pesante, prima nei miei confronti, poi includendo anche la mia famiglia. Lo confesso: se non ci fosse stato un vetro tra me e lui, non so come sarebbe andata a finire». La donna ci pensa ancora e lo sguardo è quello di chi ancora non riesce a capacitarsi della brutta esperienza vissuta ed i motivi che l'hanno potuta scatenare». Sono molti anni che faccio questo lavoro e che lo svolgono in questa struttura, ma è la prima volta che mi capita una cosa del genere. Le parole possono fare molto male: questa persona mi ha ferito dentro tanto che, da quel giorno, non riesco più a svolgere serenamente le mie mansioni e temo che la cosa si possa ripetere. Davvero non riesco a capire cosa possa mai avere innescato una reazione del genere». Il suo caso è uno di quelli che rientrano tra i 122 evidenziati dal direttore generale dell'Ulss4, Mauro Filippi, nel report del 2023. «Ho fatto la segnalazione di quanto accaduto all'Azienda conclude l'operatrice dell'ospedale cittadino ed ora mi auguro che queste iniziative intraprese dalla stessa e dalla Regione possano fare capire alla popolazione ed in generale all'utenza che noi siamo esseri umani come loro: vogliamo solo fare bene il nostro lavoro. Le aggressioni non risolveranno mai nulla». Già lo scorso anno lo stesso Filippi aveva voluto incontrare il Prefetto di Venezia per evidenziare questi episodi sempre più frequenti, confermando anche l'intenzione di rafforzare la video sorveglianza, cosa che potrà essere possibile anche con gli interventi che a breve partiranno in tutte e tre le strutture ospedaliere del Veneto Orientale.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino