​A San Daniele c'è "Aria di festa" con il re prosciutto: appuntamento dal 30 giugno al 3 luglio

A San Daniele la festa del prosciutto
Dici San Daniele del Friuli e subito pensi al prosciutto. E viceversa. In effetti solo Parma, oltre alla cittadina friulana, può vantare una così forte e automatica...

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Dici San Daniele del Friuli e subito pensi al prosciutto. E viceversa. In effetti solo Parma, oltre alla cittadina friulana, può vantare una così forte e automatica assonanza fra il nome della località e quello dell'insaccato. Ha dunque perfettamente ragione Mario Emilio Cichetti, direttore del Consorzio del Prosciutto di San Daniele quando parla di «un evento in qualche modo antesignano visto che abbiamo avviato una tendenza, quella della promozione del territorio attraverso l'enogastronomia, oggi diffusissima, e che nell'ultimo anno ha portato 7 italiani su 10 a organizzare almeno 5 viaggi in luoghi legati al food & wine. Noi, qui a San Daniele, grazie al nostro prosciutto, abbiamo intrapreso questa strada nei primi anni ottanta. Oggi, in una cittadina di 8mila abitanti ci sono 31 prosciuttifici e 65 tra locali, ristoranti e prosciutterie». Una squadra pronta a scendere in campo nella 37. edizione di Aria di Festa che da venerdì 30 giugno a lunedì 3 luglio tornerà a celebrare il suo famoso e rinomatissimo prosciutto crudo, fra più amati al mondo, e tornerà, dopo le restrizioni causate dal Covid, con formula piena, trasformando, come ogni anno dal 1985, l'intero paese in una tavola imbandita.


NUMERI INCORAGGIANTI
Del resto i numeri parlano chiaro visto che, anche in tempi difficilissimi (prima la pandemia e poi la crisi energetica), il San Daniele è stato premiato dal mercato: «Le materie prime e il costo dell'energia sono andati alle stelle, ma l'aumento si è riflesso sul cliente solo per il 10 per cento, e i consumi sono addirittura aumentati, come nel caso del prodotto in vaschetta, molto costoso eppure in crescita». Così come l'export: «Francia e Germania in Europa e poi Usa e Australia sono i luoghi dove il San Daniele è amatissimo», spiega il presidente del Consorzio Giuseppe Villani. Certo, fa la sua parte anche l'immagine "pulita", trattandosi di un prodotto decisamente sostenibile, per usare una parola molto (troppo?) di moda negli ultimi anni e che caratterizza una produzione di 2 milioni e 70mila prosciutti annuali. Spiega ancora Villani: «Abbiamo una zona produttiva ristretta e un maggiore controllo sull'alimentazione dei suini. In più adesso recuperiamo anche il sale usato durante il processo produttivo, grazie ad un grande investimento con la fabbrica del sale, nella quale il sale usato viene recuperato, lavato, l'acqua depurata e alla fine il sale viene centrifugato. Inoltre, siamo attenti anche al benessere delle persone coinvolte nell'iter produttivo, senza contare che i maiali sono nati e allevati in Italia nel centro nord con una alimentazione a base di granaglie e mais». Una realtà che i partecipanti potranno conoscere da vicino grazie a "Prosciuttifici aperti", dove gli ospiti potranno toccare con mano i processi di lavorazione.


PICNIC IN VILLA


Quest'anno Aria di Festa si arricchisce di un nuovo elemento forte, perché per la prima volta cibo e musica si uniscono sfruttando il gemellaggio con il Folksfest, dedicato alla musica popolare da tutto il mondo. Senza contare che nei numerosi incontri si parlerà di economia, ricette, storia, ambiente (sempre tenendo saldo il collegamento con una delle Dop più famose del made in Italy) e si parteciperà a masterclass, degustazioni e picnic a base di prosciutto nel giardino di villa Seravallo. Le eccellenze regionali incontreranno la cultura, la musica e il vivere bene (tutte le attività in dettaglio su ariadifesta.it) per la gioia di appassionati, golosi e food (e wine) lover.


C.D.M.

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Il Gazzettino