Salzano. «Suo figlio è in arresto, servono 16 mila euro»: al telefono una truffatrice con accento veneto, l'anziana ci casca

La donna si è finta avvocato e ha passato alla vittima un sedicente maresciallo, con un'inflessione non veneta, che confermava l'urgenza e le ha suonato al campanello

Salzano. «Suo figlio è in arresto, servono 16 mila euro»: al telefono una truffatrice con accento veneto, l'anziana ci casca
SALZANO (VENEZIA) - «Suo figlio si trova in stato d'arresto in caserma a Noale per aver causato un incidente stradale e se non paga subito 16 mila euro non...

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SALZANO (VENEZIA) - «Suo figlio si trova in stato d'arresto in caserma a Noale per aver causato un incidente stradale e se non paga subito 16 mila euro non potrà essere rilasciato». Di questo tenore la telefonata che l'altro giorno una signora 87 enne di Robegano ha ricevuto al telefono fisso di casa da un sedicente avvocato che poi l'ha tenuta per più di mezz'ora al telefono impedendole di poter chiamare i propri due figli per vedere cosa era davvero successo. La truffa alla donna rimasta vedova da poco tempo si è consumata verso l'ora di pranzo. Al telefono l'avvocato ovvero la truffatrice con voce femminile e con l'inflessione dialettale veneta spiegava che il figlio era in caserma arrestato per aver causato l'incidente stradale e che per bloccare la denuncia nei suoi confronti e quindi lasciarlo libero andavano pagati subito 16 mila euro. La signora anziana con il batticuore faceva riferimento all'altro figlio che poteva essere contattato ma subito la truffatrice spiegava che lo stesso era già in caserma e aveva già versato 500 euro. Per avvalorare la telefonata fiume durata oltre mezz'ora, la truffatrice passava al telefono un fantomatico maresciallo dei carabinieri con un'inflessione non veneta che confermava la cifra di 16 mila euro. Ecco che si passa alla consegna fisica dei soldi. La donna intanto faceva presente che aveva in casa solo 2 mila euro. Mentre la truffatrice era sempre al telefono l'anziana si sentiva suonare il campanello di casa. Ecco che si presentava l'incaricato (ovvero il truffatore incaricato a prendere i soldi) che non aveva più di 30 anni, si faceva dare il denaro in banconote.

La donna presa dal crepacuore andava a piedi a suonare il campanello del figlio che abita nella casa attigua a quella della madre e lo stesso ignaro di quanto era successo allertava i carabinieri tramite il 112 ma ormai i truffatori avevano già fatto perdere le tracce. I truffatori erano informatissimi sui nomi di tutta la famiglia e in molti pensano di aver tratto queste informazioni dall'epigrafe pubblicata al momento dei funerali del marito dell'anziana truffata.

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Il Gazzettino