«Strada in salita» per il sindaco di Verona, Flavio Tosi, nel braccio di ferro con l'attuale leader della Lega, Matteo Salvini. I sondaggisti interpellati dall'Adnkronos...
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Se Salvini appare più forte, però, il risultato non è del tutto certo: «il capo della Lega oggi è largamente maggioritario, quel partito ha un elettorato battagliero -conclude Pessato- Però poi ci sono anche degli interessi, quelli degli imprenditori leghisti, che non agiscono solo ideologicamente ma vanno anche a vedere le proprie convenienze di business; per dire, non credo che aderirebbero fideisticamente a un'uscita dall'euro».
«Anche se sul fronte dei dati è prematuro parlare, è ormai acclarato che Salvini gode di una posizione di forza notevole grazie alla grande popolarità ed esposizione, c'è stato un aumento incredibile del suo seguito - dice Renato Mannheimer - Nel Veneto Tosi ha sicuramente un seguito ma la strada per contrastare Salvini è altrettanto sicuramente in salita».
«Naturalmente - prosegue, riflettendo sul "no alla deriva a destra" proposto da Tosi - c'è uno spazio politico al centrodestra di governo, ma non sono sicuro che Tosi sia in grado di ricoprirlo così bene e sono molti i pretendenti al trono di Berlusconi. Bisogna considerare una cosa: Renzi ha una popolarità elevata, il 40%: ma resta tutto il 60% da conquistare. Salvini ci sta riuscendo anche se tutta un'area di centro lo vede con sospetto. Sta prendendo voti dal 5 Stelle, intercetta tutta quell'area del populismo molto forte. Adesso Grillo pare un po' appannato - conclude - e Salvini gli sta portando via voti».
Nicola Piepoli cita invece il giornalista di regime del Ventennio, Mario Appelius: «la guerra la vince chi non la fa, usava dire.
Il Gazzettino