Vede un Suv che sta per investire mamma e figlia disabile e si getta salvandole, ma sui social piovono insulti: «Il gesto fa vomitare, la tua morte è vicina»

Vede un Suv che sta per investire mamma e figlia disabile e si getta salvandole, ma sui social piovono insulti: «Il gesto fa vomitare, la tua morte è vicina»
PADOVA - Il gesto di Federica Marinaro, la venticinquenne che giorni fa ha evitato che una mamma con la figlia di 2 anni disabile venisse investita lungo via Montà, invece...

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PADOVA - Il gesto di Federica Marinaro, la venticinquenne che giorni fa ha evitato che una mamma con la figlia di 2 anni disabile venisse investita lungo via Montà, invece del prevedibile plauso, ha scatenato gli hater che sono perfino arrivati ad augurarle di fare «la fine di Giulia Cecchettin».

Un'ondata di insulti, auguri di diventare disabile e di morte che ha investito anche Roberta Castaldi che aveva voluto ringraziare pubblicamente il gesto compiuto da Federica che aveva salvato lei e la figlioletta.
I cosiddetti "leoni da tastiera", tutti rigorosamente con nickname che ne celano la loro vera identità, tramite i social si sono scatenati nei commenti, prontamente segnalati e quindi oscurati dagli addetti al controllo di quanto viene postato.

L'episodio era accaduto di fronte alla scuola Labruschini a Sant'Ignazio, dove via Montà è stretta, ma le auto - come aveva sottolineato sia la Castaldi che, in più occasioni, anche i residenti - sfrecciano a velocità troppo alta.
La mamma con la piccola, che affetta da una malattia genetica che le permette di respirare solo grazie ad una bombola di ossigeno e quindi ha bisogno di una carrozzina speciale dalle dimensioni ragguardevoli, stava per essere investita dal guidatore di un Suv.

Accortasi di quanto stava per accadere, la venticinquenne, psicologa in un istituto scolastico e volontaria della Croce Rossa, a suo rischio si era gettata su mamma e bambina salvandole dall'investimento.
La reazione degli hater ha gettato nel dolore e nella paura le due protagoniste raggiunte anche da messaggi privati. «Comunque fa ridere se non vomitare il tuo gesto. Fai schifo e altro che disabile, peccato che ci sei finita tu. Fa schifo il tuo gesto» scrive un odiatore che utilizza come nick Fedee, o ancora tale Chicca che sentenzia: «E comunque è già buono che non sei invalida. Di te a nessuno frega. La tua morte è vicina come quella di Giulia».

Sulla pagina "sei di Padova se...." si rivendica il diritto a percorrere le strade alla velocità che più aggrada. Un utente anonimo scrive: «Gente che rompe i *** per una madre e una figlia che stavano per essere investite. Dovrebbero capire che se la strada non scorre o noi siamo vicini dovrebbero spostarsi. Prossima volta è da mettere sotto anche l'altra, a nessuno importa della notizia sanno che noi abbiamo diritto di andare su quella strada».

Altri augurano la morte precisando: «Altro che eroina». Messaggi che si sono ripetuti per alcuni giorni e che hanno prodotto, nelle due donne prese di mira, una comprensibile rabbia ma, soprattutto, sconcerto per la cattiveria espressa contro un gesto tanto altruista, paura per possibili conseguenza e lacrime amare.


Un odio così feroce che per le due protagoniste non ha ragione di essere e al quale non sanno dare una spiegazione razionale. Una pioggia di insulti e minacce che spesso si scatena in rete in modo incomprensibile. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino