Il sindaco: «Bonifiche a Marghera, il governo rispetti i patti»

Il sindaco: «Bonifiche a Marghera, il governo rispetti i patti»
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VENEZIA - Patria, Italia, i colori italiani e il lavoro degli italiani. Complice il passaggio delle Frecce Tricolori sopra l'Arsenale mentre il coro della Fenice eseguiva l'Inno di Mameli, il discorso con cui il sindaco ha aperto il Salone nautico di Venezia è stato all'insegna del patriottismo. Ma non solo, perché assieme alla lustrata all'industria italiana della nautica (leader mondiale) della cantieristica navale (leader mondiale) e delle energie rinnovabili con Eni (altro operatore mondiale), sono arrivati gli strali all'indirizzo del Governo. Strali e inviti ad agire perché il sistema Italia non vada in malora a causa delle non decisioni.


ONORARE I PATTI Al centro dell'attenzione c'è porto Marghera, che da anni attende un rilancio industriale all'insegna della sostenibilità. «Noi - ha detto dal palco Luigi Brugnaro - non vogliamo morire di turismo. Insieme alla Regione Veneto stiamo facendo grandissime battaglie per sviluppare porto Marghera e il lavoro. Vogliamo far crescere le fabbriche e il terziario in quell'area». Ma, i patti devono essere onorati. «Con il Governo precedente - ha ricordato - assieme alla Regione e a tutte le autorità cittadine avevamo un accordo che si doveva bonificare porto Marghera. Proprio vicino a dove la Fincantieri produce le grandi navi e yacht di prestigio. Questo frutto del lavoro italiano deve essere difeso e gli accordi fatti devono essere garantiti. Abbiamo bisogno di bonificare, abbiamo bisogno che lo Stato finisca i lavori del Mose». Io e il governatore Zaia siamo d'accordissimo nell'essere totalmente a disposizione di tutti, ma non possiamo accettare la cultura del no, del rinvio, del se c'ero dormivo perché dobbiamo assumerci le responsabilità di governare e dimostrare che siamo in grado di difendere i colori italiani». All'Arsenale, Brugnaro ha voluto anche parlare di sostenibilità, riferendosi alla vasta offerta di imbarcazioni con motorizzazione ibrida o elettrica. Tutte soluzioni non prototipali, ma applicabili da subito.


 IL FUTURO A MARGHERA «Quando diciamo che a Marghera stiamo facendo sperimentazioni per il futuro dell'energia dico sul serio. Con Eni abbiamo sviluppato la trasformazione degli olii fritti esausti in additivi in diesel ecologico. Trasformiamo il peggior inquinante dei mari in una ricchezza nella prima bioraffineria italiana. Con Eni abbiamo poi fatto sperimentazioni a Gela per trasformare l'umido dei cittadini veneziani (prima grande città d'Italia nella differenziata). Con quell'umido riusciamo a ricreare con brevetto dell'Eni le condizioni di nascita del petrolio. Da quel rifiuto tiriamo fuori il biogas e l'olio di origine vegetale e lo faremo con un grande stabilimento a Marghera, di proprietà al 50 per cento Eni e 50 per cento Veritas (un accordo anticipato da Il Gazzettino in marzo, ndr). A Venezia stiamo dimostrando che la sostenibilità non è solo una frase fatta» 
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Il Gazzettino