Design, lusso e sostenibilità, il Salone nautico alza le vele

Il primo salone fu quello della sfida, il secondo quello della conferma e questo si propone come l'edizione del consolidamento

Design, lusso e sostenibilità, il Salone nautico alza le vele
VENEZIA - Un anno fa, l'apertura del Salone nautico di Venezia (che per questa edizione si aprirà domani, 28 maggio, e si chiuderà il 5 giugno) segnò...

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VENEZIA - Un anno fa, l'apertura del Salone nautico di Venezia (che per questa edizione si aprirà domani, 28 maggio, e si chiuderà il 5 giugno) segnò l'inizio del percorso di risalita della città dopo il disastro economico e sociale causato prima dall'Aqua Granda del 12 novembre 2019 e poi dalla pandemia dalla quale dopo due anni abbiamo iniziato a vedere la fine. Quello che è passato è stato un anno di grande recupero economico per Venezia, che piano piano è tornata alla sua normalità, con i turisti che in maggio son tornati ai numeri del 2019, che fu un anno record.


Il primo salone fu quello della sfida, il secondo quello della conferma e questo si propone come l'edizione del consolidamento della posizione nel campo della nautica di grandi dimensioni e della sostenibilità.
Il seme del Salone fu dato da un evento che il cantiere Ferretti aveva voluto all'Arsenale per celebrare i suoi primi 50 anni, portando i suoi yacht più iconici. Grazie ai buoni rapporti tra Comune e Marina, il sindaco Luigi Brugnaro lanciò l'idea e la prima edizione fu già importante.
«Non vogliamo fare una versione minore del Salone di Genova - ha detto il sindaco - Questa è un'altra cosa».
E in effetti, Venezia è diventata il punto di riferimento del Mediterraneo orientale per gli yacht i cui costruttori, quasi tutti sul Tirreno, affrontano volentieri le spese di una circumnavigazione della penisola, pur di esserci.
«È un piacere e un privilegio invitare i nostri clienti a vedere le nostre barche nello scenario dell'Arsenale - dice Alberto Galassi, ad di Ferretti Group - sono emozioni inimmaginabili in qualsiasi altro luogo, che fanno del Salone un ambasciatore straordinario del nostro Made In Italy e della nautica italiana».
L'altro punto di forza del Salone di Venezia è l'attenzione alla nautica sostenibile e alla propulsione ibrida ed elettrica. Fin dall'inizio è stato dato ampio spazio e visibilità a chi produce e promuove questo tipo di nautica, di cui la laguna di Venezia dovrebbe essere l'ideale banco di prova. Invece, purtroppo, la laguna e la città stesse sono quotidianamente martoriate dal moto ondoso prodotto da imbarcazioni ormai inadeguate.
Negli ultimi anni, da sperimentale, la propulsione ibrida è diventata di serie anche nella nautica e così la propulsione elettrica. Molti i modelli di motori e di imbarcazioni che non hanno nulla da invidiare alle unità a benzina o gasolio, se non per l'autonomia. Con Assonautica, che organizza assieme all'Associazione motonautica Venezia e ad altri partner la E-Regatta, viene dimostrato anche che con il motore elettrico si possono fare corse e competizioni e non più mere dimostrazioni a velocità e potenza ridotte.
Sostenibilità significa anche l'ideazione di nuovi scafi e in questo campo l'incoraggiamento è forte, grazie al concorso istituito assieme ai Musei civici veneziani e allo studio Nuvolari per giovani ingegneri navali.
Ma non va dimenticato che siamo all'Arsenale e una visita al Salone consentirà anche di assaporare quello che per secoli fu il cuore della potenza veneziana. A grande richiesta tornano anche gli itinerari guidati per il sottomarino Enrico Dandolo, varato nel 1967 e disarmato nel 1990, lungo 46 metri e largo 5. Aveva il compito di dare la caccia ai sottomarini nucleari nel Mediterraneo durante la guerra fredda.

Infine, spazio alla marineria veneziana con dimostrazioni e lezioni di voga veneta e al terzo nonché tantissimi eventi ideati per stupire e per trascorrere una giornata spensierata nel luogo in cui 600 anni fa i carpentieri erano in grado di allestire in un giorno una galea da guerra.

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Il Gazzettino