VENEZIA Per una settimana aveva lasciato il suo appartamento al Lido e aveva deciso di trascorre del tempo in pieno relax in uno dei principali hotel di Galzignano, una struttura...
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Ogni passaggio è raccontato nel minimo dettaglio nell'atto di citazione firmato dall'avvocato veneziano Marco Vorano per conto della donna. La ricostruzione parte dal periodo di soggiorno alle terme, cioè tra il 20 e il 27 novembre 2018. Una settimana a cui la donna, viaggiatrice, si era avvicinata in perfetto stato di salute. A riprova di come non ci fossero precedenti sanitari, la donna ha ricordato i continui viaggi e gli eventi culturali e sociali a cui prendeva parte costantemente.
I primi segni di spossatezza si sono quindi presentati il 28 novembre 2018, il giorno successivo al rientro al Lido della donna. Che con il passare del tempo sentiva appesantirsi la propria situazione medica. Il 4 dicembre infatti l'anziana era costretta a chiamare l'ambulanza. Nemmeno ventiquattr'ore dopo era ancora la donna a telefonare a parenti e medico curante che, vista la situazione, firmava il ricovero al Civile.
Cosa fosse quel malessere i medici l'hanno scoperto pochi giorni dopo, il 7 dicembre, leggendo l'esito delle analisi che davano come risultato legionellosi. Era poi l'Arpav, su istanza dell'ospedale , a indagare all'interno della stanza occupata dalla lidense nell'hotel di Galzignano, scoprendo la presenza di legionella dove la donna aveva soggiornato nel fine settimana di novembre 2018.
Da qui è partita la denuncia della donna, tornata a casa solo a maggio 2019. Scrive la consulenza medica di parte, che la malattia ha causato: «una permanente riduzione dell'integrità psico-fisica del soggetto pari al 45%. Il dolore, le azioni terapeutiche e l'allontanamento dei piaceri della vita, nella fase di malattia e convalescenza è stata di grado grave per 153 giorni; la sofferenza soggettiva persiste a carattere medio grave nella fase di menomazione biologica». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino