«Macché salmonella al matrimonio: io rovinato da voci infondate»

«Macché salmonella al matrimonio: io rovinato da voci infondate»
CESIOMAGGIORE - Le voci incontrollate, che sarebbero state innescate da una donna finita al pronto soccorso per salmonellosi, erano arrivate fino a Belluno. «Sono...

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CESIOMAGGIORE - Le voci incontrollate, che sarebbero state innescate da una donna finita al pronto soccorso per salmonellosi, erano arrivate fino a Belluno. «Sono entrato in un negozio a scegliere le bomboniere - ha raccontato un teste al giudice di pace Nicola Parroco - e quando ho spiegato che avremmo fatto il pranzo di nozze in quel ristorante una persona mi ha messo in guardia dicendo che lì avrei preso la salmonellosi».


La vicenda si sta discutendo nel processo che procederà il 24 ottobre. Nell'ultima udienza, lunedì, nell'aula del giudice di pace in via Tasso a Belluno, hanno parlato diversi testi chiamati dall'accusa. Hanno risposto alle domande del pm Gianluca Tricoli. Alla sbarra una 35enne feltrina (avvocato Enrico Tiziani) accusata di diffamazione. I fatti risalgono all'estate 2015.

La 35enne era andata a mangiare nel ristorante di Cesiomaggiore per un banchetto di nozze. Con lei la figlioletta di 4 mesi che ha poppato il latte della mamma in quelle ore. Entrambe hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso di Feltre perché, come è emerso in ospedale, avevano contratto la salmonellosi. Quando è stato chiesto dove e cosa avesse mangiato la donna ha spiegato che era appena tornata dal pranzo di nozze. Mamma e bimba, sono guarite, ma dopo la brutta avventura la donna era andata dai carabinieri a sporgere denuncia contro ignoti. Ha spiegato ai militari che l'ultimo posto in cui aveva mangiato, prima di sentirsi male, era quella locanda. Da lì, solo con il passaparola, la voce si è diffusa velocemente in tutto il Feltrino. Al ristorante cominciano le cancellazioni e il titolare si rende conto di quanto stava accadendo. A quel punto ha denunciato la donna per diffamazione e chiede il risarcimento per un matrimonio e due battesimi persi. È parte civile nel processo, con l'avvocato Mauro Gasperin. Il totale delle perdite, calcolato con il danno di immagine è di 30mila euro.


Lunedì ha raccontato quell'incubo, di quelle disdette e delle voci che continuavano anche nel 2016 e non solo a Feltre. «Arrivarono i controlli - ha detto - sia dell'Usl che quelli che io stesso ho fatto  fare privatamente: non trovarono nulla». Sono stati sentiti altri due testi: gli sposi che hanno fatto il matrimonio in quel ristorante, a ridosso di quelle voci. «Ci siamo trovati bene - hanno detto - è stato un giorno grandioso». Avevano fatto le cerimonie tra agosto e settembre di quell'anno, proprio a ridosso delle voci. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino