Troppe misure di sicurezza: rischiano di sparire duecento sagre di paese

Troppe misure di sicurezza: rischiano di sparire duecento sagre di paese
PORDENONE - Stavolta il grido è collettivo, ed è corroborato dalla voce di più attori, cioè tutte le Pro Loco del Friuli Venezia Giulia, riunite in...

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PORDENONE - Stavolta il grido è collettivo, ed è corroborato dalla voce di più attori, cioè tutte le Pro Loco del Friuli Venezia Giulia, riunite in assemblea ieri a Pordenone. Circa 200 sagre paesane rischiano di sparire a causa della troppa burocrazia e dei vincoli imposti dalle norme sulla sicurezza. Ma oggi c'è un nuovo incubo che popola le notti dei presidenti delle Pro Loco: si chiama Spazzacorrotti ed è il provvedimento che escluderebbe dalle associazioni chi ha ricoperto incarichi politici pubblici. Ecco perché ieri, durante l'assemblea, non si è parlato solo di temi comuni, ma anche dalla sopravvivenza stessa delle associazioni che contribuiscono a mantenere vivo il territorio. 

«Essere Pro Loco, ormai - ha sottolineato il presidente regionale dei sodalizi Pezzarini - non è più solo organizzare sagre ma, soprattutto nei piccoli centri a rischio spopolamento del territorio regionale, essere un presidio che mantiene viva la comunità. Sono passate poche settimane dall'approvazione della legge 3/2019. Questa legge è  stata denominata in modo non corretto Spazzacorrotti, qui invece c'è il rischio di spazzare il mondo del volontariato con la conseguenza della definitiva disgregazione delle nostre comunità. Non possiamo economicamente permetterci di interpellare società di revisione per far esaminare i nostri bilanci e credo che la presidenza della Camera abbia compiti ben più importanti di quelli di esaminare i nostri dati, come prevede la Legge appena citata. Mi rivolgo per la seconda volta al mondo politico affinché intervenga con urgenza presso il legislatore per spazzare questa norma. L'alternativa non sono le dimissioni di ex amministratori pubblici, l'alternativa sono le dimissioni di tutti gli organi delle nostre associate». 
BUROCRAZIA«Le difficoltà più grandi in questo momento sono date inoltre dal carico burocratico richiesto alle associazioni per gestire anche la più piccola delle loro attività. Come comitato stiamo proseguendo nella nostra opera di formazione e consulenza su tutti questi aspetti, in modo che le Pro Loco continuino nella loro attività con meno difficoltà possibili e, con grande impegno da parte dei nostri uffici. Stiamo salvaguardando la gran parte delle manifestazioni e la loro proposta di qualità, anche se la preoccupazione tra i presidenti di Pro Loco è tanta come anche il rischio che a fronte di un quadro sempre più complicato e complesso, soprattutto nelle realtà più piccole, s'inizi a valutare l'opzione di fare un passo indietro e di abbandonare. Il rischio è quello di perdere esperienze positive di volontariato che sono la garanzia della coesione sociale e territoriale, soprattutto nei piccoli centri del Fvg».

Il presidente regionale Valter Pezzarini ha lanciato appello al mondo della politica per intervenire su carico burocrazia, normative sicurezza e spazzacorrotti, riforma terzo settore, altrimenti si rischia la perdita di questa straordinaria realtà composta da 233 Pro Loco con 20 mila volontari e 1500 eventi all'anno. Anche il presidente nazionale delle Pro Loco d'Italia Unpli Antonino La Spina, lodando il sistema Friuli Venezia Giulia, ha condiviso l'appello alla sburocratizzazione e ha ammonito che «senza Pro Loco si ferma la nostra bella Italia». All'assemblea, in risposta agli appelli al mondo politico, interventi anche l'assessore regionale al Turismo e Attività produttive Sergio Emidio Bini Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino