Tornano le sagre in tutta la provincia di Padova, si calcola un indotto da 7 milioni di euro

Tra la primavera e l’estate vengono organizzati 350 eventi, numeri in crescita per i volontari: oltre novemila. «Più attenzione alla sicurezza»

La sagra di Veggiano
PADOVA - L’odore della carne grigliata, delle patatine fritte e della pasta al ragù. La pesca di beneficenza, la pista da ballo e i giochi di una volta. In questi...

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PADOVA - L’odore della carne grigliata, delle patatine fritte e della pasta al ragù. La pesca di beneficenza, la pista da ballo e i giochi di una volta. In questi giorni in ogni comune della provincia troviamo i cartelli che ricordano gli appuntamenti clou della vita del paese: feste e sagre, mercatini e serate musicali. La vera ripartenza dopo l’incubo della pandemia è avvenuta l’estate scorsa ma questo è l’anno dei pienoni e del ritorno ai numeri pre-Covid. Un calendario impressionante di eventi e una certezza: tra maggio e luglio nel Padovano è possibile trovare una festa diversa ogni sera.

Le sagre

Le Pro Loco in provincia di Padova sono 95 e contano oltre novemila volontari iscritti, un numero in progressiva crescita nell’ultimo biennio. Nell’arco di un anno organizzano circa 500 eventi e alcuni di questi chiamano a raccolta migliaia di persone provenienti anche da fuori provincia: basti pensare alla Festa della Fragola di Camposampiero (quest’anno saltata a causa del maltempo), alla Rocca in Fiore di Monselice, al Suca Baruca di Piove di Sacco o alla sagra del Folpo di Noventa. Sempre di grande richiamo anche la Festa del Cavallo di Legnaro, la sagra di Conselve, la Festa del Gnocco di Veggiano e moltissime altre. A queste manifestazioni vanno poi aggiunte altre decine e decine di iniziative organizzate direttamente da amministrazioni comunali, comitati, parrocchie, società sportive e altre associazioni. Non ci si ferma mai.

Indotto da 10 milioni di euro

Considerando i guadagni agli stand ma anche l’attività dei ristoranti, dei negozi e in alcuni casi pure degli alberghi, l’Unione delle Pro Loco stima un indotto complessivo per la provincia di Padova superiore ai 10 milioni di euro. Il 70% degli eventi viene organizzato tra la primavera e l’estate e ciò significa 350 eventi nella bella stagione per un volano totale da 7 milioni. Feste e sagre rafforzano il senso di identità e comunità, ma hanno un peso fondamentale anche per l’economia locale.

«Nel 2020 e nel 2021 l’emergenza sanitaria aveva stravolto i nostri calendari ed era saltato l’80% degli appuntamenti in programma, ora per fortuna siamo nuovamente a pieno ritmo - sorride Fernando Tomasello, presidente della Pro Loco di Massanzago e vicepresidente dell’Unione nazionale delle Pro Loco Unpli - Sempre più giovani si stanno avvicinando a questo mondo e gli standard di sicurezza e di qualità sono sempre più alti. Proprio la nostra sagra del Melone a Massanzago ha ricevuto il riconoscimento di sagra di qualità basato su tanti criteri: la collaborazione tra enti, l’accessibilità, la promozione del territorio e l’attenzione all’ambiente, visto che ricicliamo molti materiali». Tomasello, responsabile anche del Centro studi nazionale delle Pro Loco appena creato, sogna sempre di vedere l’apertura di una Pro Loco anche a Padova città. «C’erano state delle possibilità perché due gruppi di persone mi avevano contattato, sia dal Ghetto che dall’Arcella. Purtroppo poi nulla si è concretizzato ma sarebbe fantastico poter vedere un giorno anche una Pro Loco in città». Intanto una buona notizia arriva dalla provincia: «Quest’anno il 28 e 29 giugno ci sarà la tradizionale grande Infiorata a Roma in Piazza San Pietro e per Padova parteciperà Pontelongo proponendo un lavoro meraviglioso a base di zucchero, una grande eccellenza del territorio». Prodotti tipici, stand pieni e volontari al lavoro: la stagione più importante per le Pro Loco entra nel vivo.

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Il Gazzettino