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LONGARONE - Raggiunto un accordo tra la Safilo e le organizzazioni sindacali: i 118 esuberi saranno coperti dalla mobilità volontaria incentivata. A seguito del tavolo svoltosi ieri pomeriggio non trapelano notizie ma, da quanto si apprende, la proprietà non avrebbe accolto le varie proposte che i sindacati avevano posto sul tavolo della trattativa, confermando un'unica apertura, data nel tavolo della scorsa settimana, intorno ad un accordo centrato su una mobilità volontaria incentivata. Più incentivata rispetto a quanto fatto in passato. In questo modo si spera di invogliare i lavoratori, e per la precisione 118, a lasciare il proprio posto di lavoro nello stabilimento di Longarone entro il prossimo 31 marzo.
GLI ESUBERI
Nelle scorse settimane le organizzazioni sindacali hanno incontrato i vertici aziendali i quali hanno comunicato l'intenzione di dare seguito all'accordo siglato nel 2019 e che prevedeva l'uscita di 400 lavoratori.
LE PROPOSTE
Sul tavolo svoltosi ieri pomeriggio, le organizzazioni sindacali avevano portato varie ipotesi, condivise in assemblea con i lavoratori. La prima era quella di proseguire con gli ammortizzatori sociali anche oltre il 31 marzo. Altre proposte erano quelle dell'attivazione dei contratti di solidarietà (si lavora tutti a meno ore) e del riportare produzioni che attualmente sono in capo ad altri siti a Longarone così da avere più lavoro e quindi necessità di più personale. Ieri, proprietà e organizzazioni sindacali hanno discusso a lungo sulle varie ipotesi. Ma la Safilo è rimasta ferma sulle sue posizioni. L'accordo è quindi stato sottoscritto nel tardo pomeriggio intorno ad una mobilità da attivare su base volontaria e con incentivi. In cosa consistano questi incentivi però, al momento, non è noto. Per saperne di più bisognerà attendere le assemblee che i sindacati terranno con i lavoratori nella giornata di lunedì prossimo 28 febbraio.
Il Gazzettino