Sanità Fvg, liste d'attesa. «Visita medica urgente? Torni tra 4 anni». Ma Milva non si arrende e riesce ad averla vinta

Sanità Fvg, liste d'attesa
SACILE (PORDENONE) - Ha insistito per far valere i suoi diritti ed ha avuto pienamente ragione. Milva, una sacilese da poco in pensione, su indicazione del suo medico che le aveva...

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SACILE (PORDENONE) - Ha insistito per far valere i suoi diritti ed ha avuto pienamente ragione. Milva, una sacilese da poco in pensione, su indicazione del suo medico che le aveva prescritto una visita con priorità D (da eseguirsi entro 30 giorni), aveva chiesto al Cup di potersi sottoporre alla mappatura dei nei. Uno in particolare, preoccupava lei ed il medico di famiglia. Al centro unico di prenotazione si era sentita rispondere che per la "D" le agende erano chiuse e di tentare con la "P", la visita programmata. In questo secondo caso non c'era una data libera prima di marzo del 2028 e per giunta per una visita che avrebbe dovuto sostenere all'ospedale di San Vito al Tagliamento, 35 chilometri e mezz'ora di strada da casa sua.

Conscia che in 4 anni quel neo di strada avrebbe potuto farne troppa e che la "D" sulla prescrizione era dalla sua parte, Milva ha insistito, anche ricorrendo al Gazzettino, sconvolta ed arrabbiata. «Ma se una persona non si può permettere la visita a pagamento e accetta una data così in là nel tempo, cosa troverà il medico tra 4 anni? Quale situazione, per la paziente che oggi non ha nulla?». Amareggiata e irremovibile, la sacilese ha poi rifiutato una nuova "offerta", un posto che si era liberato a dicembre di quest'anno, pretendendo di veder rispettato il suo diritto e, diciamolo, anche la sua salute.


Ferma nella sua decisione, alla fine ce l'ha fatta: giovedì pomeriggio è stato trovato "un buco" per la sua visita che ha confermato l'opportunità di un intervento non grave ma comunque da eseguirsi con una certa rapidità. La sua vicenda rappresenta un nuovo esempio di una evidente dicotomia che attanaglia da qualche tempo la sanità friulana. Da una parte il mero calcolo a tavolino di spazi e agende troppo piene, dall'altra la sensibilità di medici, infermieri e non ultimi, gli stessi operatori del Cup.


«Devo ringraziare lo specialista che mi ha visitato per la squisita gentilezza e la capacità professionale ed anche l'operatrice Cup che ha cercato di porre rimedio ad una situazione che era evidentemente ingiusta», commenta Milva che ora dovrà tenersi controllata ma che si sente più leggera, conoscendo l'entità del suo problema e avendone la soluzione già pianificata. Post scriptum: lo stesso giorno della prima prenotazione, la sacilese ha fissato anche un secondo appuntamento, per una visita fisiatrica. Anche in questo caso la sua prescrizione indicava priorità "D" ma di nuovo non c'è spazio nelle agende: la attendono il primo luglio all'ospedale di Spilimbergo, ovvero ben oltre i 30 giorni.
D.D.M. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino