Nicole e Paolo, 500 km in bici fino a Vienna per l'Area Giovani del Cro di Aviano

Nicole
SACILE - Minuta, una zazzera di capelli nerissimi e lo sguardo intenso di chi non ha paura di guardare il futuro, anche se il dolore ha attraversato la sua vita. Piccola...

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SACILE - Minuta, una zazzera di capelli nerissimi e lo sguardo intenso di chi non ha paura di guardare il futuro, anche se il dolore ha attraversato la sua vita. Piccola macchina da guerra, c'è scritto accanto al suo nome sul suo profilo Facebook. E una guerriera Nicole Incorvaia, sacilese, lo è di sicuro, pronta com'è ad accettare sempre nuove sfide.

Dopo il successo, a febbraio, della seconda edizione di Una tavola per la vita, cena solidale per raccogliere fondi da destinare all'Area Giovani del Cro di Aviano, Nicole, insieme all'amico Paolo Vezzoni che, a causa di un sarcoma ha dovuto subire l'amputazione di una gamba, è pronta per una nuova avventura: 500 chilometri in cinque giorni da percorrere in bicicletta, a fine luglio, da Roveredo a Vienna, tappa finale la sede del Consolato italiano. Un viaggio lungo e faticoso per lanciare un messaggio: insieme si può, si può affrontare la malattia e trasformarla in una risorsa grazie alla quale scoprire il senso della vita, rimettere al centro i valori per i quali vale la pena lottare, cancellare lo stigma che spesso colpisce i malati di cancro. Nicole percorrerà il tragitto indossando la maglia della Società ciclistica di Roveredo con uno scopo ben preciso: la raccolta di fondi da destinare all'Area Giovani del Cro e alla ricerca. «Purtroppo il cancro colpisce sempre più spesso bambini e ragazzi, la fascia più debole della popolazioe - commenta -. Per questo è importante fare fronte comune e impegnarsi per garantire la migliore assistenza possibile, ma anche per sostenere la ricerca in questo campo. Durante questa prima edizione di Una pedalata per la vita saremo seguiti da un furgone con un'equipe medica pronta ad intervenire in caso di necessità. Abbiamo usato risorse personali per affrontare questo viaggio che ha, ovviamente, dei costi, dalla benzina per il furgone al costo dei pernottamenti e del vitto. Ci auguriamo - conclude - che la solidarietà che ha accompagnato le altre iniziative promosse da Arcs ( Associazione per la cura e la ricerca sui sarcomi) intercetti anche questa nostro nuovo progetto».
IL MESSAGGIO

Quello di Paolo e Nicole vuole essere, innanzitutto un messaggio di speranza e un contributo concreto a chi è stato colpito dalla malattia e deve poter contare, nella sua lotta quotidiana, sul sostegno della comunità. Ma soprattutto si prefigge di sensibilizzare il maggior numero possibile di persone sull'importanza della prevenzione e della scelta di stili di vita sani. «In fondo la differenza la fa ciascuno di noi, quasi come una piccola goccia che, accanto a tutte le altre, forma gli oceani». E, mentre si prepara ad affrontare il lungo viaggio verso Vienna in sella alla sua bicicletta da corsa, partenza il 27 luglio prossimo, Nicole sta già pensando a nuove iniziative per il futuro. L'importante, per questa piccola macchina da guerra, è non fermarsi mai e guardare avanti. «Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino