Lucio Mondello, l'ex poliziotto che crea giocattoli. Con cavallucci e tavolette in legno «ritorno bambino»

«Non ho certo pretese da negozio ma sì, attraverso la pagina Facebook e il passaparola i giocattoli in legno vanno» ha raccontato.

Sacile, Lucio Mondello ex poliziotto che crea giocattoli
SACILE - Dopo una vita passata sulle strade come agente di Polizia, oggi costruisce giocattoli in legno per i bambini. Lucio Mondello crea la sua piccola produzione artigianale in...

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SACILE - Dopo una vita passata sulle strade come agente di Polizia, oggi costruisce giocattoli in legno per i bambini. Lucio Mondello crea la sua piccola produzione artigianale in un capannone nella zona industriale di San Odorico che divide con l'attività legata ad un'altra sua passione: le auto da corsa. «Torno bimbo, questo il nome che mi sono dato, è stata per un po' anche un'attività vera e propria, ma poi ho preferito godermi la pensione e farne un hobby». L'impressione è che Lucio attinga ai suoi personalissimi ricordi per i giocattoli in legno che costruisce: cavallucci a dondolo - «li faccio indistruttibili, così quando il bambino cresce lo può tenere come oggetto d'arredamento» - tavolette con disegni da colorare, misurabimbi. Pezzo forte quest'ultimo: si tratta di una tavola di una trentina di centimetri di larghezza, alta poco meno di due metri, che serve per tenere memoria della crescita del proprio figlio.


Lucio Mondello, l'ex poliziotto con l'hobby per la costruzione di giocattoli


«Se usi un segno sul muro prima o poi dipingerai la stanza, cancellando il ricordo. Così invece rimane». Sulla tavola, una lunga serie di disegni colorati, ognuna con un tema diverso. Molto spesso i giocattoli di Lucio sembrano richiamare alla sua stessa infanzia e lo si nota perchè lui, mamma sacilese e papà siciliano, è nato ed è vissuto fino ai 14 anni in Svizzera, nel Cantone San Gallo, «tanto che la mia lingua era il tedesco». Abitava, come precisa, «in un paesino ad una decina di chilometri da quello di Heidi: Meienfeld», racconta e vien da immaginare questo omone simpatico con la barba bianca, le braghe alla zuava e il cappello tipico, tutto intorno a lui i suoi giocattoli artigianali: il trenino con le figure da colorare, la culla porta barbie, quella più grande «per cicciobello». A portarlo in Italia fu purtroppo un evento luttuoso, la prematura perdita del babbo che di mestiere faceva l'impresario edile. «E infatti avrei voluto fare il muratore, ma qui non c'erano scuole. Nel mio paese poi già a 5, 6 anni mungevo le mucche e a guardarmi intorno vedevo soprattutto falegnami, logico innamorarsi anche di quel mestiere lì».


La passione per le auto da rally


Nella sua vita Lucio di passioni ne ha avute tante e più d'una la coltiva ancora. Non ha risparmiato il cuore, nel fare le cose, e il cuore gli ha presentato il conto. Ha subito due interventi cardiaci, l'ultimo nel 2018, ma, a parte aver smesso di correre in gare automobilistiche, altra sua passione, non sembra starsene con le mani in mano. «Ho corso in auto per 40 anni, anche nei rally, oggi cerco di far correre i ragazzi del team (è presidente della scuderia Iron Whire)». Lucio ha fatto mille mestieri: meccanico e carrozziere prima ancora di partire di leva, poi a montare isolanti, ha lavorato per un po' anche all'estero, nell'allora Cecoslovacchia e per un anno ha fatto pure il camionista. E' fu proprio mentre guidava in giro per l'Italia che vide il concorso per entrare in Polizia, ma pensò di lasciar stare, un mestiere ormai l'aveva. Fu il suo datore di lavoro di allora, siamo nell'82, che lo costrinse a presentare domanda, minacciando altrimenti di licenziarlo. E fu sempre il suo capo, Claudio Filiputti, a versare a sua insaputa nel conto di Lucio 500 mila lire al mese, per svariate volte, per aiutarlo economicamente, dato che durante il corso a Cesena veniva pagato come un militare di leva: 120 mila lire al mese.

I giochi più richiesti su Facebook


«Lavorare nella Polizia stradale è stato fantastico, uno stile di vita», lo definisce. Lo tolgono dalla strada solo dopo il primo intervento al cuore, a 47 anni. Oggi che è in pensione è tornato all'amore per i giocattoli. Funziona? «Non ho certo pretese da negozio ma sì, attraverso la pagina Facebook e il passaparola i giocattoli in legno vanno». Il più richiesto? Il misurabimbi, risponde sicuro quest'uomo dal sorriso aperto e dalle molte passioni.
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Il Gazzettino