Sacile-Gemona: il rilancio turistico va a tutto... vapore

Sacile-Gemona: il rilancio turistico va a tutto... vapore
SACILE - Non c'è stata l'invasione di folla dello scorso 10 dicembre - con le ferie estive e il caldo feroce che hanno certamente contribuito a tenere lontani molti...

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SACILE - Non c'è stata l'invasione di folla dello scorso 10 dicembre - con le ferie estive e il caldo feroce che hanno certamente contribuito a tenere lontani molti residenti -, ma anche ieri è andata in scena una grande festa popolare per la riapertura complessiva della ferrovia pedemontana, una delle più suggestive della Penisola. Otto mesi fa il treno storico era una sorta di omaggio per un territorio che puntava soprattutto al rilancio per pendolari e studenti, mentre adesso il convoglio d'epoca è al centro dei progetti di promozione della tratta con finalità turistiche. Un cambio d'orizzonte di fatto obbligato: le corse lungo la pedemontana, soprattutto da quando è terminata la scuola,  sono pressoché deserte, mentre tutti i treni allestiti con la vaporiera hanno fatto registrare il sold out. Molto, sotto questo profilo, si dovrà fare nel riatto delle stazioni: nonostante un tentativo di restyling a costo zero, gran parte degli immobili non regalano l'immagine decorosa che un visitatore si aspetterebbe quando raggiunge una meta con finalità turistiche. C'è comunque fiducia da parte delle istituzioni, come testimoniano le parole del governatore Massimiliano Fedriga: «Questo è un progetto partito dal basso, il merito del suo successo va alle comunità locali, con le quali dovremo proseguire la sinergia affinchè oggi non sia un punto di arrivo ma un punto di partenza per dare nuovo sviluppo al territorio», ha commentato il presidente all'arrivo a Gemona, dove centinaia di persone attendevano il treno storico. Il governatore è salito alle 8 del mattino alla stazione di Sacile sul treno a vapore. Con lui, lungo i 72 chilometri e 112 metri di binari rimessi in uso, hanno viaggiato anche l'assessore regionale alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, il presidente di Fondazione Fs Italiane, Mauro Moretti e il direttore generale della Fondazione, Luigi Cantamessa, oltre ai sindaci e agli amministratori dei 18 Comuni attraversati dalla ferrovia.

IL PERCORSODopo il taglio del nastro a Sacile, il treno ha fatto tappa, accolto a festa da centinaia di persone, tra cui molti turisti provenienti dal Veneto e dall'Austria, nelle stazioni di Aviano, Maniago, Fanna-Cavasso, Meduno, Travesio, Pinzano al Tagliamento, Forgaria-Bagni di Anduinis, Majano (Osoppo) e Gemona del Friuli, dove si sono tenute le celebrazioni ufficiali. Il governatore ha assicurato che in questo progetto la Regione continuerà ad investire in continuità con quanto fatto dall'amministrazione regionale precedente perché, ha precisato il governatore, tante sono le cose da contestare a chi mi ha preceduto, ma questo è un lavoro che proseguiremo in continuità; turismo, cultura, mobilità sono un investimento per l'imprenditorialità locale a patto che si continui a lavorare con progettualità integrate.

DOPO SEI ANNILa tratta da Maniago a Gemona riapre dopo 6 anni dalla chiusura causata da una frana e funzionerà da qui a dicembre con finalità turistica, mentre sulla Sacile-Maniago proseguiranno le normali corse per l'utenza tradizionale. Sono 16 gli appuntamenti in occasione di altrettanti eventi di carattere regionale che compongono il calendario, da qui a fine anno, della ferrovia storica, con treni in ogni week-end tra agosto e settembre e un appuntamento finale, l'8 dicembre, con il treno dei mercatini di Natale. Da quel momento anche la seconda parte della tratta sarà completamente percorribile anche per pendolari e studenti. La Sacile-Gemona è stata inserita tra le 18 ferrovie turistiche riconosciute dalla legge nazionale 128/2017, grazie ad un piano che ha il suo motore operativo nella Fondazione Fs Italiane. Il presidente Mauro Moretti ha ricordato come la ferrovia friulana si inserisca in questo percorso di ricostruzione di migliaia di chilometri di rete abbandonati che vogliamo riportare all'uso per un turismo di alto livello, sostenibile e colto, integrato al cicloturismo, attento agli elementi culturali dei singoli luoghi di cui l'Italia è ricca». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino