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SACILE (PORDENONE) - Servizio distribuzione del gas metano a Sacile e in diversi Comuni del Friuli occidentale. Il problema è rimbalzato in consiglio comunale discutendo dell'avanzo di amministrazione emerso dal rendiconto dell'esercizio 2020. Il sindaco Carlo Spagnol non ha nascosto che «la preoccupazione è forte. In momenti difficili come quelli che stiamo vivendo,i mpegnare oltre 4 milioni di euro su 6 milioni complessivi di avanzo, significa ingessare buona parte dell'azione amministrativa e questo non può non creare perplessità e amarezza».
Riassuma la vicenda.
«In questi giorni sono in scadenza le gare per affidare il servizio di distribuzione del gas metano nei territori comunali. Ma a causa di un'intricata normativa nazionale che regola la materia, si prevede che le gare siano svolte obbligatoriamente per ambiti e non più per Comuni singoli. Per la Destra Tagliamentol'ambito coincide con l'intero Friuli occidentale. Se la finalità doveva essere il taglio della burocrazia per procedure di gara e assegnazione del servizio alle società che competono sul mercato, la realtà è che per quattro Comuni dell'ex provincia pordenonese la nuova procedura sta portando più guai che altro».
Quali i compagni di disavventura?
«Tra i Comuni coinvolti c'è Sacile che è chiamato a impegnare a bilancio una fetta considerevole di denaro per poter garantire il valore della propria rete infrastrutturale comunale quale indennizzo al gestore che nel 2023 cesserà l'incarico.
Come è stata accolta la notizia?
«È stata una doccia fredda per i conti comunali. La notizia di tale procedura è stata comunicata ai nostri uffici poche settimane fa. Il problema è stato rilevato e intercettato dall'Ufficio ragioneria che immediatamente ne ha informato l'amministrazione comunale, non solo di Sacile. Fatti i calcoli, sono emerse le conseguenze sul programma di investimenti in opere e servizi già previsti».
Che impatto ha generato sul bilancio comunale?
«L'effetto è devastante: oltre 4 milioni di euro obbligatoriamente vincolati su questa partita e quindi al momento non più disponibili per progetti e interventi già messi in campo dall'Amministrazione. E non siamo i soli. La situazione di Polcenigo e di Aviano è addirittura peggiore della nostra».
Come pensate di affrontare la questione?
«Stiamo agendo a tutti livelli, bussando alla porta dell'Anci nazionale, chiedendo un intervento più strutturale che porti a una modifica della normativa specifica, così da evitare che i Comuni che si trovino nelle nostre condizioni siamo messi in grave difficoltà».
Cosa cambia per il cittadino?
«Sulla bolletta del gas questa vicenda non ha effetti diretti: rassicuro quindi l'utenza. Attenzione però che se parliamo delle risorse a disposizione a bilancio comunale e oggi congelate, se la situazione non si dovesse sbloccare in tempi ragionevoli, ciò significherebbe ripercussioni economiche sui conti comunali con il rischio di rimandare a tempo indeterminato tanti progetti anche in corso». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino