PADOVA - I militari della Stazione Carabinieri di Padova Prato della Valle, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, hanno eseguito perquisizioni a...
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Le perquisizioni eseguite hanno permesso di assicurare al procedimento penale aperto un consistente materiale probatorio ritenuto valido a confermare la penale responsabilità dei soggetti indagati. Si è difatti riusciti a delineare in maniera chiara chi fungeva da «telefonista» occupandosi, anche delle comunicazioni on line, nonché chi si prestava ad attivare a proprio nome presso diversi istituti di credito carte prepagate provviste di iban, idonee a ricevere bonifici, preoccupandosi anche di presentarsi celermente allo sportello per incassare i proventi illeciti da suddividere successivamente tra i correi. Al telefonista è stata sequestrata la «borsa da lavoro» dove oltre al pc, chiavette usb, sim telefoniche fittizie venivano rinvenuti numerosi fogli manoscritti e dattiloscritti contenenti innumerevoli nomi di parroci, divisi per Provincia di residenza, con numeri di telefono classe nascita e data ordinazione. I nomi dei parroci venivano scelti con attenzione privilegiando le persone nati negli anni '30-'40.
Allo stato attuale sono state registrate truffe per almeno 150.000 euro, ma l'entità del guadagno illecito ottenuto dai truffatori, così come il numero delle parti offese, non è definito poiché è in corso l'analisi del materiale sequestrato e si stanno prendendo contatti con i vari nominativi di sacerdoti indicati nelle liste trovate in possesso della banda.
Il Gazzettino