Litigi e dispetti all'anziana madre per avere l'eredità di famiglia

Litigi e dispetti all'anziana madre per avere l'eredità di famiglia
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SACCOLONGO (PADOVA) - È il principale protagonista dell’estenuante contenzioso che ruota attorno all’eredità di famiglia. Edoardo Dalla Libera, 57 anni, commerciante di idropulitrici con residenza a Veggiano, si ritrova nella scomoda veste di imputato.




È accusato di stalking ai danni della madre ottantaduenne. Dall’agosto scorso non può avvicinarsi all’anziana e alla vecchia casa rurale in via Molini, a Saccolongo. Per raggiungere il capannone in cui esercita la propria attività deve obbligatoriamente seguire il percorso indicato dal giudice, passando da una strada laterale e senza attraversare il cancello principale.



Le tensioni con la madre si sono trascinate per parecchio tempo, fino a quando Dalla Libera non ha autonomamente deciso di trasferirsi a Veggiano. Nel frattempo le denunce della madre e delle tre sorelle, in lotta per la spartizione dei beni di famiglia, avevano però fatto il loro corso. Edoardo Dalla Libera è accusato di una lunga serie di dispetti nei confronti dell’anziana, malata e con difficoltà di deambulazione.



Sarebbe arrivato addirittura a minacciarla di morte brandendo un martello e a intimarle di andarsene altrove. Secondo l’accusa avrebbe persino impedito alle sorelle di prestare assistenza alla poveretta. L’ottantaduenne avrebbe vissuto periodi difficili con il figlio accanto, tanto che i medici le hanno diagnosticato un grave stato di ansia, con timore per la propria incolumità. Ad aggravare la posizione dell’imputato vi sarebbe inoltre il mancato rispetto di quanto disposto dal giudice civile nel marzo 2013: Dalla Libera non avrebbe rimosso i pannelli in legno che impedivano all’anziana di accedere al piano superiore della casa, dove lui risiedeva.



Il commerciante si è difeso con tenacia al processo, contestando tutti gli addebiti che gli vengono mossi dalla Procura. È stato un contraddittorio molto vivace, contraddistinto da fratture pressochè insanabili. Ora la parola passa al giudice. Il pubblico ministero ha chiesto la condanna di Dalla Libera, assistito dall’avvocato Ernesto De Toni, a nove mesi di reclusione mentre la parte civile, rappresentata dall’avvocato Maria Pia Rizzo, ha reclamato un risarcimento danni di 50mila euro, con una provvisionale di 30mila euro. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino