Il 13enne svegliato dal coma: «Papà, voglio tornare a casa»

L'impianto comunale di Saccolongo
SACCOLONGO - «Voglio tornate a casa». Sono le prime parole che ha detto a mamma e papà il tredicenne quando si è svegliato in ospedale, dopo il malore...

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SACCOLONGO - «Voglio tornate a casa». Sono le prime parole che ha detto a mamma e papà il tredicenne quando si è svegliato in ospedale, dopo il malore avvenuto nel campo da calcio di Saccolongo sabato. «Stamattina (ieri, ndr) abbiamo parlato con lui al telefono, mi ha detto che si sente bene e che vuole tornare presto a casa. E' stato il secondo giorno più bello della mia vita dopo la sua nascita, risentire la sua voce è stato un momento unico». Papà Michele racconta l'emozione vissuta alle 7 di ieri mattina lui e la mamma hanno potuto parlare nuovamente con il loro figlio che ha avuto un arresto cardiaco mentre si stava allenando con i Giovanissimi della Janus Nova di Selvazzano. 


IL SALVATAGGIO

L'arresto cardiaco, la perdita di sensi, l'intervento con il defibrillatore e poi la corsa in Ospedale dove è stato sedato e ricoverato in Terapia intensiva in Pediatria. Sabato sera il risveglio e ieri mattina la sua voce. «Tutto sta procedendo secondo le aspettative - aggiunge il papà - già sabato pomeriggio i medici hanno avvisato della procedura di risveglio, stamattina (ieri, ndr) abbiamo chiamato subito in reparto e l'infermiera ha detto che stanotte non ha fatto altro che chiedere di noi, ce l'ha passato al telefono ed è stato meraviglioso». 


L'AFFETTO

E in queste ore tante sono state le testimonianze di affetto e vicinanza che la famiglia del ragazzino ha ricevuto, la chat di WhatsApp della squadra di calcio è piena di messaggi, un affetto sincero di cui il papà è grato. «Ringrazio tutti continua il genitore l'affetto è tanto e ci conforta, già domani (oggi, ndr) se tutto procede bene potrà essere trasferito in reparto». 
Venerdì pomeriggio in campo a Saccolongo l'utilizzo tempestivo del defibrillatore, di cui l'impianto comunale è dotato, e la presenza di alcuni medici hanno salvato la vita al tredicenne. A luglio era stato rinnovato il suo certificato agonistico necessario per praticare l'attività sportiva, ma cosa sia accaduto al suo cuore lo stabiliranno gli accertamenti medici a cui è sottoposto. Il defibrillatore è uno strumento salvavita che il Comune di Saccolongo e l'Avis hanno donato alle strutture sportive del territorio ancora qualche anno fa, su iniziativa dell'allora assessore allo sport Andrew Feltre. Con l'evento Un battito di sport venne raccolta la somma necessaria per acquistare tre defibrillatori che sono installati nella palestra comunale, nel campo da calcio vicino al municipio e in quello di viale dello Sport alla Montecchia. 


«Quando sono stato informato di quello che era successo - ha commentato Feltre - ho pensato a quanto importante sia stata la decisione di dotare gli impianti sportivi di defibrillatori. Sette anni fa non era ancora così diffusa la cultura di dotare di defibrillatori anche le piccole società sportive o gli impianti comunale, soprattutto nei piccoli comuni, ma noi abbiamo percorso questa strada pensando alla sicurezza di chi utilizza le strutture».

 

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Il Gazzettino