Sabrina Di Girolamo, tetraplegica dopo l'operazione eseguita dallo specializzando. L'ex Miss sarà risarcita con 769mila euro

La donna, 42 anni, era partita da Terracina per operarsi all’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona

Sabrina Di Girolamo, tetraplegica dopo l'operazione eseguita dallo specializzando. L'ex Miss sarà risarcita con 769mila euro
VERONA - Doveva essere un intervento di routine e invece Sabrina Di Girolamo, 42 anni di Terracina, è rimasta tetraplegica per l’errore di uno specializzando lasciato...

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VERONA - Doveva essere un intervento di routine e invece Sabrina Di Girolamo, 42 anni di Terracina, è rimasta tetraplegica per l’errore di uno specializzando lasciato solo in sala operatoria dal neurochirurgo, così come accertato durante il processo. Secondo la ricostruzione aveva sbagliato a posizionare la paziente, causandole in questo modo dei danni irreversibili che le hanno cambiato la vita.

 

 

Sabrina Di Girolamo, il racconto

«Quando mi sono risvegliata dall’anestesia è iniziato il mio incubo: non muovevo più gambe e braccia, anzi non le muoverò mai più» racconta la donna. La diagnosi ha lasciato Sabrina senza fiato ma soprattutto senza speranze: «Gravissima tetraplegia, con impossibilità di movimento di tutti e quattro gli arti». Sabrina era partita da Terracina per operarsi all’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona. Dopo l’intervento la donna, ex reginetta di bellezza titolare di un negozio di parrucchiera, madre di due figlie, ha riportato danni permanenti.

 

 

Le perizie e il risarcimento

Un eclatante caso di malasanità, come messo nero su bianco dalle perizie disposte a suo tempo dal Tribunale civile scaligero, che nei mesi scorsi aveva condannato l’Azienda ospedaliera e due medici a risarcire a favore della vittima e dei suoi familiari, in solido tra loro, la somma complessiva di un milione 636mila euro. Adesso una consistente tranche della somma, quella a carico dell’ospedale, è stata corrisposta: 769.900 euro. In base a un accordo transattivo predisposto in sede di mediazione e che ha previsto la ripartizione tra le parti, la quota restante del risarcimento dovrà essere saldata dalle compagnie assicurative che assistono i camici bianchi.

 

 

Le spese

Dopo il dramma del 2017 la donna ha dovuto affrontare ingenti spese mediche senza poter contare su nessun risarcimento. «Nulla mi potrà ridare la mia vita, ho due figlie da crescere - sottolinea Sabrina Di Girolamo - ma i soldi servono per affrontare le cure e le terapie». L’inferno della donna inizia con la diagnosi di un neurinoma dell’acustico collocato in corrispondenza della fossa cranica posteriore. Un tumore raro, ma benigno e asportabile con un intervento che in teoria avrebbe comportato rischi limitati. Purtroppo non è stato così.

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Il Gazzettino