Ryanair minaccia nuovi tagli di aerei per la tassa d'imbarco. Il Comune: «Toni inaccettabili»

Il country manager Italia, Mauro Bolla
MESTRE - «Il Comune di Venezia deve eliminare l'eccessivo aumento della tassa (+38%) all'aeroporto Marco Polo, che danneggia il turismo locale, l'occupazione e...

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MESTRE - «Il Comune di Venezia deve eliminare l'eccessivo aumento della tassa (+38%) all'aeroporto Marco Polo, che danneggia il turismo locale, l'occupazione e la connettività, e abbassare invece i costi di accesso per stimolare la ripresa e la crescita della sua fragile industria turistica che si sta ancora riprendendo dalla pandemia».


A due giorni dall'annuncio del rinvio al 30 novembre della discussione al Consiglio di Stato del ricorso sulla tassa d'imbarco per chi viaggia in aeroporto a Venezia Ryanair detta al Comune la linea da seguire per non compromettere la ripresa dei traffici post-pandemia.


LA REPLICA
Un consiglio non richiesto da parte del Country manager della compagnia irlandese, Mauro Bolla che, come prevedibile, ha avuto l'effetto immediato di suscitare la risposta stizzita dell'assessore al Bilancio del Comune, l'assessore al Bilancio Michele Zuin. «La compagnia aerea, come molte altre che si sono già attivate, dovrebbe applicare la tassa d'imbarco ai propri voli. È chiaramente un consiglio, e non un imperativo, come quello fatto dalla compagnia aerea nei confronti del Comune di Venezia in questo comunicato. Questo perché questa "fragile" città ha molto più bisogno di sostegno economico della "fragile industria del turismo" a cui obiettivamente pochi possono credere, semplicemente sentendo un Tg nazionale o leggere in quotidiano proprio in questi giorni.


ULTERIORI TAGLI
Il dirigente di Ryanair però insiste: «Questo eccessivo aumento delle tasse deciso dal Comune di Venezia - sostiene - avrà un impatto negativo sulle persone, sulla connettività, sulla ripresa e sulla crescita del turismo post-Covid». E le conseguenze, aggiunge, si sono già viste, con la rimozione di un aeromobile con la livrea dell'arpa celtica e lo spostamento di sei collegamenti in città concorrenti di Spagna e Portogallo dove non si paga la tassa d'imbarco imposta dal Comune come contributo alle spese per l'accoglienza dei turisti. Con un ulteriore messaggio, neppure tanto velato, diretto alle istituzioni cittadine: «Il ritardo nella decisione del Consiglio di Stato - si legge nella nota di Ryanair - crea un'inutile incertezza che potrebbe ostacolare l'operativo per la Summer 24 della compagnia aerea da/per l'aeroporto Marco Polo di Venezia».


Un'ingerenza che Zuin respinge al mittente: «Questo modo di fare, ripeto, imperativo contro un ente pubblico e la sua potestà di deliberare dei tributi previsti da una legge dello Stato è proprio sbagliato e non lo accettiamo. Invece di esercitarsi a fare calcoli sulle percentuali di aumento su dei proventi che in modo errato vengono chiamate "addizionali comunali", pensino a gestire e applicare una legislazione nazionale e un'applicazione comunale perfettamente legittima. Hanno fatto ricorso, hanno rimosso un aeromobile e tolto sei rotte aeree e adesso pure ci "ordinano" cosa dobbiamo fare. Non so se nel paese di origine del Board della compagnia aerea funziona cosìin Italia no».  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino