Il mondo del rugby piange Alex Penciu, arrivò dall'Est e trasformò il Rovigo

Alexandru Penciu, 91 anni, icona della palla ovale rodigina
ROVIGO -  A Rovigo è arrivata una di quelle notizie che portano tanta tristezza e fanno tornare indietro nel tempo. Alexandru Penciu, 91 anni, rossoblù numero...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ROVIGO -  A Rovigo è arrivata una di quelle notizie che portano tanta tristezza e fanno tornare indietro nel tempo. Alexandru Penciu, 91 anni, rossoblù numero 167, ha passato la palla: è morto ieri a Feltre dove viveva da 40 anni.


Arrivato a Rovigo nel 1969, in totale disputò quattro campionati (ultima stagione 1972/73), segnando 319 punti (10 mete, 17 drop, 59 punizioni, 28 trasformazioni). Nelle prime tre stagioni è stato il miglior marcatore della squadra, nella quale ha sempre ricoperto il doppio ruolo di allenatore e giocatore. «Penciu è stato l’allenatore che mi ha fatto esordire in Serie A – racconta Roberto Roversi, ex rossoblù - Ricordo che è arrivato in uno dei periodi più duri per Rovigo che allora occupava le parti basse della classifica (infatti, un paio di anni prima rischiò di retrocedere in B, ndr.). Alex era un fuoriclasse, è stato uno dei primi stranieri nel campionato italiano, sicuramente il migliore arrivato da noi in quel periodo. In quegli anni fece esordire diversi giovani in A fra i quali, oltre a me, Narciso Zanella, Giuseppe Toffoli, Graziano Barion, Paolo Ferracin, Nino Rossi, Elio De Anna e Luciano Borsetto. Lo chiamavamo tutti “Sandule” o “zingaro” perché era sveglio e intelligente e aveva grande capacità di adattamento». 

PREMI E RICORDI

Finì di giocare con Rovigo a 39/40 anni e poi andò a fare l’istruttore di nuoto alla piscina Tosi, in seguito andò in Canada e in Francia come allenatore e allenò pure il Villadose per qualche anno; poi si fermò a Belluno, dove abitava. «Nel novembre dell’anno scorso – racconta Raffaello Salvan, ex Bersagliere e presidente del club – il Panathlon gli consegnò il premio Fair play alla carriera e glielo portammo a Feltre. Penciu portò la professionalità sul piano tecnico e sull’approccio alla partita. È stato uno dei migliori estremi d’Europa, con lui la Romania sconfisse la Francia per la prima volta il 5 giugno 1960».
«Quello che più ricordo di lui - conclude Salvan - è la sua meticolosità nel piazzare il pallone, novità per noi: metteva il pallone a siluro (come se dovesse partire una freccia) e tirava».  

PROFONDO AFFETTO 

Penciu si è fatto volere bene da tutta la sua squadra, che non lo ha mai dimenticato. «Quando siamo andati a Feltre per il suo 90. compleanno insieme agli amici del Belluno – spiega l’allenatore degli Old ed ex Nazionale Angelo Visentin - ci ha accolto e abbiamo parlato a lungo. È stato un grandissimo giocatore e se la Rugby Rovigo non è mai retrocessa, il 90% è stato merito suo». Anche le Posse rossoblù e la Rugby Rovigo hanno espresso le condoglianze alla famiglia.  

I FUNERALI 

I funerali si svolgeranno lunedì, nella chiesa di San Nicolò a Belluno, alle 15. «Noi del Panathlon di Rovigo – ci tiene a far sapere Salvan – saremo presenti insieme ad altri giocatori della squadra allenata da Alex».
 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino