Ecco la Rovigocard, con un solo biglietto (a prezzo agevolato) si visitano i maggiori monumenti della città

La chiesa della Rotonda, uno dei simboli di Rovigo
ROVIGO -  Quattro luoghi di interesse culturale ed artistico di Rovigo visitabili con un solo biglietto. Nel giro di pochi giorni, quando Palazzo Roverella spalancherà...

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ROVIGO -  Quattro luoghi di interesse culturale ed artistico di Rovigo visitabili con un solo biglietto. Nel giro di pochi giorni, quando Palazzo Roverella spalancherà le porte della mostra dedicata a Renoir, diventerà operativa la Rovigocard. Con un costo di 12 euro a prezzo pieno ed 8 ridotto, la Rovigocard rappresenta «un passepartout per accedere al Museo dei Grandi Fiumi, al Teatro Sociale, alle Torri del castello e alla chiesa della Rotonda». 


Così la definisce Cristina Regazzo, referente di Rovigo Convention & Visit Bureau, affiancata dall’assessore Roberto Tovo, al momento della “seconda” presentazione a Rovigo. Sì, perché il nuovo strumento per incentivare il turismo in città ha già goduto di una vetrina di livello nazionale. Lo scorso 14 febbraio, infatti, è stato presentato alla Borsa internazionale del turismo di Milano, nel corso di una conferenza stampa organizzata nello stand della Regione Veneto a cui hanno partecipato «tra 40 e 45 tra testate e magazine – ha spiegato Regazzo – suscitando un interesse tale da spingerci ad organizzare in tempi record un press tour per la prossima settimana, subito dopo l’inaugurazione della mostra al Roverella».

BIGLIETTO INTEGRATO

La Rovigocard è, in sostanza, un biglietto integrato che, in un’unica soluzione a costo agevolato, consente di accedere a più luoghi di interesse storico e artistico, sulla base di una convenzione, alle mostre di Palazzo Roverella e Palazzo Roncale. «Un nuovo strumento – ha rimarcato Tovo - che facilita la visita dei monumenti simbolo della città capoluogo e che rientra in un progetto di promozione della città che comprende anche opere di riqualificazione di spazi in chiave culturale. Con la Rovigocard si visitano le Due Torri, primo simbolo della città, testimonianze millenarie del Castello medievale costruito nel 1138, il Tempio della Beata Vergine del Soccorso, meglio conosciuto come “La Rotonda”, il Teatro Sociale e il Museo Grandi fiumi, con le sue due nuove sale dedicate alla mitologia e all’ambra, dotate tra l’altro di nuove tecnologie che offrono esperienze interattive, accompagnando anche i più giovani alla scoperta dei paesaggi antichi. E non è detto che ci si fermi qui: via via che altri spazi saranno resi disponibili, diventeranno parte della Rovigocard».

IL RUOLO DELLO IAT 



Tovo ha ricordato anche che da tempo, ovvero poco prima della pandemia, è stata resa disponibile anche l’app Discover Rovigo che permette di avere uno spaccato sull’offerta di destinazione e che ogni anno si aggiorna con nuove pubblicazioni. A ridosso di Natale è stata la volta del volumetto “Saperi e Sapori”, quarto lavoro in ordine di tempo dopo “Rovigo, piccola ma sorprendente”, “Delta del Po” e “La Vita è una Giostra”. «L’apertura dello Iat in piazza – ha rimarcato l’assessore - non è stata solo l’avvio di un servizio ma è uno dei passi, quello logisticamente più importante, fatto nell’ambito di una offerta turistica strutturata all’interno del territorio provinciale e regionale, che presenta ampi margini di crescita. È importante avere una definizione di identità, di un’immagine coordinata. Per questo si sta lavorando su strumenti mirati, come la Rovigocard, con l’obiettivo di arrivare in maniera sistematica e consolidata alla definizione di Rovigo come luogo turistico».
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Il Gazzettino