Aiutiamo Vito! Zampine amputate dalla falciatrice: una colletta per lui

Aiutiamo Vito! Zampine amputate dalla falciatrice: una colletta per lui
ROVIGO - (M.Bel.) Il primo gatto bionico d'Italia potrebbe essere polesano. Si chiama Vito e pochi mesi fa una falciatrice gli ha portato via entrambe le zampe posteriori. Un...

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ROVIGO - (M.Bel.) Il primo gatto bionico d'Italia potrebbe essere polesano. Si chiama Vito e pochi mesi fa una falciatrice gli ha portato via entrambe le zampe posteriori. Un arto è stato completamente asportato, l'altro è stato amputato a livello della tibia, ma grazie a un intervento all'avanguardia quest'ultimo potrebbe in parte "ricrescere".


Attualmente Vito si muove usando il moncone che gli resta come fosse una stampella, ma si tratta di una condizione di vita insostenibile perché rischia di contrarre infezioni mortali. La speranza per il micio è rappresentata da un intervento che non ha precedenti in Italia: consiste nell'innesto di particolare protesi all'interno dell'osso, realizzata con un rivestimento di idrossiapatite, che sarebbe in grado di integrarsi perfettamente nell'arto. La sua forma particolare inoltre consentirebbe la ricrescita naturale della pelle attorno alla protesi, rendendo la "zampetta bionica" di Vito una copia quasi identica di quella perduta. C'è un precedente a lieto fine in Gran Bretagna, dove Oscar, primo gatto bionico al mondo, è tornato a vivere una vita normale.

La clinica che si presterebbe a questo tipo di intervento (ironia della sorta per un gatto) si trova in provincia di Vicenza, dove Vito è in attesa di andare sotto i ferri. Chiaramente questo tipo di operazione ha un costo che l'associazione rodigina di volontariato Oipa da sola non può sostenere: per questo ha istituito una raccolta fondi per chiedere un piccolo contributo a chiunque abbia a cuore la sorte dello sfortunato amico a quattro zampe. Per aiutare il "gatto bionico" è possibile fare una donazione sul conto corrente postale 43035203 intestato a Oipa Italia con causale "Oipa Rovigo - Vito", oppure contattare la sezione di Rovigo al 333/7083874. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino