ROVIGO - Il "tanko" spara, ma non è un'arma da guerra. Questo l'esito dell'incidente probatorio sul mezzo trovato a Casale di Scodosia con il...
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Nel frattempo un gruppo di aderenti al cosiddetto Comitato di liberazione nazionale veneto hanno protestato davanti al palazzo di giustizia di Rovigo, che segue il filone relativo alla costruzione dell'ipotetico carrarmato sul corpo di una ruspa, stralcio dell'inchiesta portata avanti dalla Procura di Brescia che vede indagate 48 persone per l'ipotesi di reato di associazione con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine dello Stato.
Il sostituto procuratore Sabrina Duò, che ha in mano il fascicolo sul "tanko", dovrà decidere se disporre ulteriori perizie, eventualmente anche ripetibili, quindi escluse dalla forma dell'incidente probatorio, visto che le prove di sparo sono state eseguite solo con munizionamento standard, oppure riformulare l'imputazione per uso di armi comuni ed inviare l'avviso di chiusura indagini nei confronti dei 17 indagati. In ogni caso l'udienza preliminare dovrebbe essere fissata per il prossimo settembre.
I dettagli nell'edizione di Rovigo de Il Gazzettino di sabato 23 aprile.
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Il Gazzettino