ROVIGO - Ha superato lo scritto ed è fra i 27 ammessi all'orale per i nove posti di avvocato dello Stato messi a concorso l'ex pm della Procura di...
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L'ORGANO DELLO STATO. L'Avvocatura dello Stato è l'organo legale dello Stato che ha sia compiti di consulenza giuridica che di difesa delle pubbliche amministrazioni e degli enti ammessi al patrocinio in tutti i giudizi civili, penali, amministrativi, arbitrali, comunitari e internazionali: assiste, consiglia e difende in via esclusiva e organica le amministrazioni statali, compresi gli organi costituzionali e le autorità amministrative indipendenti, e le Regioni a statuto speciale. Al suo vertice c'è l'Avvocato generale dello Stato ed è organizzata sul territorio con una struttura centrale, l'Avvocatura generale, con sede a Roma, e 25 articolazioni periferiche, le Avvocature distrettuali, presenti in tutti capoluoghi di Regione o dove ha sede la Corte d'Appello.
Nel bando di concorso, con le domande presentabili fino al 27 febbraio, si spiega che la partecipazione è aperta ai cittadini italiani di incensurabile condotta civile e morale in possesso dei requisiti previsti ed appartenenti alle categorie riportate, fra le quali quella dei procuratori dello Stato con almeno due anni di effettivo servizio. Ma nel bando si sottolinea anche che i candidati devono indicare «le eventuali indagini preliminari alle quali si è a conoscenza di essere sottoposti». E questo è toccato fare all'ex pm rodigino, visto che già a dicembre era emersa l'inchiesta a suo carico da parte della Procura di Piacenza, che lo ha indagato, insieme a Bellomo, con l'accusa di atti persecutori e lesioni personali gravi in concorso, nei confronti di una 32enne piacentina, borsista della scuola di formazione Diritto e scienza.
LE ACCUSE Il caso Bellomo è deflagrato proprio dopo la denuncia del padre della ragazza, che aveva avuto una relazione con Bellomo, su quanto subito dalla figlia. Nalin avrebbe fatto da spalla a Bellomo, in un caso chiedendo alla giovane di inviare sue foto nude accondiscendendo ad una richiesta dell'amico. Sulla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei due imputati Bellomo e Nalin, formulata dalla Procura di Piacenza, si è già celebrata una prima udienza preliminare, aggiornata poi al prossimo 27 settembre.
Nalin aveva definito la sospensione decisa dal Csm «un provvedimento che fatico a comprendere, che inevitabilmente impugnerò, continuando ad avere fiducia nella magistratura, alla quale ho dedicato la mia vita. Non è affatto vero che mi sia prodigato per indurre ragazze ad assecondare richieste illecite del consigliere Bellomo: non ho mai fatto nulla di tutto ciò, così come nulla che potesse essere letto come costrizione, men che meno facendo leva sulla mia figura istituzionale. Non posso credere che su mere illazioni si sia costruito tutto quanto ho letto in questi giorni».
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Il Gazzettino