Rientrato dalla Siria il combattente Marco, e Afrin è caduta

ROVIGO - Afrin è caduta, la resistenza curda è stata piegata dalle forze turche e dalle milizie che combattevano al loro fianco e che domenica hanno fatto ingresso...

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ROVIGO - Afrin è caduta, la resistenza curda è stata piegata dalle forze turche e dalle milizie che combattevano al loro fianco e che domenica hanno fatto ingresso nella città che era diventata un simbolo. Ad Afrin, a combattere a fianco dei curdi nelle Unità di protezione popolare, Ypg, c'era fino poco fa anche Marco, Gelhat Drakon il suo nome di battaglia, il 23enne rodigino che da settembre era in Siria come volontario internazionale.

 

Il precipitare della situazione, però, lo ha portato fuori dalla città. E poi, proprio in queste ore, di nuovo a casa, a Rovigo. Troppo difficile in una situazione come quella del Rojava riuscire a capire come e dove muoversi. Ora Marco può probabilmente essere più prezioso alla causa che ha sposato, combattendo una battaglia mediatica, riportando almeno in Italia la voce di un popolo che, dopo aver contribuito alla sconfitta di Daesh, lo Stato dell'Isis, e aver vita a un esperimento rivoluzionario ed autonomista nel Rojava, è divenuto il bersaglio di una guerra che la Turchia ha sferrato nel silenzio generale per meri calcoli di geopolitica interna.
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Il Gazzettino