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ROVIGO - Sarà attuato in sei fasi e con un investimento complessivo di 1.465.000 euro il progetto che farà rinascere parco Langer, per il quale si è materializzato tra dicembre e gennaio scorsi il sostegno della Fondazione Cariparo, e che prevede, nelle more per definire l’accordo di valorizzazione necessario al passaggio di proprietà dall’Agenzia del Demanio al Comune, una concessione temporanea dal “promittente venditore”, in modo che l’amministrazione comunale possa partecipare con questo titolo ai bandi regionali. L’acquisizione dei fondi fa ritenere che non ci sarà bisogno di arrivare al 2026-2028 per vedere completata l’opera, anticipando di molto la realizzazione rispetto a quanto preventivato.
L’amministrazione Gaffeo presenterà martedì in consiglio comunale un progetto nelle condizioni per essere completamente finanziato, perché ha la prospettiva di avere tra qualche mese anche i 400.000 euro dalla Regione per la riqualificazione e messa in sicurezza del bosco: somma alla quale il Comune aggiungerà il 10 per cento come cofinanziamento. Tutto questo sarà nella delibera comunale che sarà presentata a palazzo Nodari martedì in aula, come detto, alla vigilia della giornata dopo la quale saranno effettive le dimissioni del sindaco Edoardo Gaffeo. «Avrei preferito la presentazione pubblica dopo l’approvazione in consiglio comunale. Però i tempi non ci sono perché c’è stata un’interruzione prematura dell’amministrazione e abbiamo preferito che ci fosse comunque tale presentazione», ha esordito l’assessore comunale allo Sviluppo sostenibile, Dina Merlo, ripercorrendo le fasi del percorso, «lungo 4 anni e 8 mesi» per l’amministrazione Gaffeo, che si è affidata anche «ai passi precedenti compiuti», verso il progetto «perseguito per molto tempo da comitati, gruppi e associazioni» e con «una vita travagliata», illustrato all’Urban digital center Innovation lab.
LA STRADA PERCORSA
Nella vicenda di beni oggetto di tutela culturale e paesaggistica, il sindaco ha ricordato un ulteriore aspetto fondamentale tanto da impedire una “violenza” contro beni comuni: le battaglie delle associazioni locali per evitare che al posto del bosco vi fossero sia il passante nord, bretella stradale incompiuta per collegare viale Porta Mare con viale Porta Adige, sia un metanodotto per collegare alla rete gas il distributore di metano in viale Porta Adige, che con limitazioni (necessarie a garantire la sicurezza) che avrebbero “sequestrato” l’area.
«Questo progetto è il riassunto del modo di gestire la città e di vedere la politica locale - ha detto Gaffeo - l’opera di valorizzazione dell’area fa parte di un progetto complessivo per realizzare una cintura verde cittadina.
Il Gazzettino