Nonostante la pandemia la mostra "Vedere la musica" a palazzo Roverella ha chiuso con oltre 14mila visitatori

Una visita alla mostra "Vedere la musica" allestita a Palazzo Roverella
ARTE Sono stati oltre 14.000 i visitatori della mostra a palazzo Roverella “Vedere la musica” e circa 4.000 quelli...

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Sono stati oltre 14.000 i visitatori della mostra a palazzo RoverellaVedere la musica” e circa 4.000 quelli per i “Quando Gigli, Pavarotti e Callas... I Teatri storici del Polesine” al Roncale. I due eventi, chiusi domenica scorsa, hanno saputo conquistare critica e pubblico, ma d’altro canto hanno anche dovuto fare i contri con la pandemia, che ha costretto a varie chiusure forzate. «Resta comunque la soddisfazione di essere riusciti a proporre ai polesani e ai turisti che hanno raggiunto Rovigo due appuntamenti di qualità assoluta – afferma il presidente della Fondazione Cariparo, Gilberto Muraro - Due mostre realmente originali per tema e taglio, grazie anche all’impegno e all’entusiasmo dei rispettivi curatori, Paolo Bolpagni per “Vedere la musica” e Maria Ida Biggi per “I Teatri storici”».

I PROSSIMI EVENTI

Archiviati questi due eventi e, auspicabilmente, anche i contenimenti causa pandemia, l’attenzione della Fondazione e del Comune di Rovigo è ora rivolta al prossimo autunno quando verrà proposta una doppietta di rassegne di grande interesse: la retrospettiva del fotografo francese Robert Doisneu, al Roverella, e l’analisi “70 anni dopo”, degli effetti dell’alluvione del 1951, al Roncale. L’ampia retrospettiva su Robert Doisneau (23 settembre 2021 - 31 gennaio 2022) sarà curata da Gabriel Bauret, noto critico e studioso di fotografia. Quella al Roncale 23 ottobre 2021 - 31 gennaio 2022), proporrà fotografie, documenti, filmati su come il disastro del 1951 abbia non solo lasciato un pesante segno, ma abbia fatto anche evolvere il territorio polesano. Una catastrofe senza precedenti che causò un centinaio di morti e costrinse all’esodo 180.000 persone: ma poi la rinascita che ha plasmato il Polesine di oggi.

“Le esposizioni confermano la volontà della Fondazione di focalizzare la programmazione del Roncale sulla storia e i protagonisti del Polesine – ha indicato Muraro - mentre palazzo Roverella è votato alla storia dell’arte». 
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Il Gazzettino