Stufe a legna e pellet sotto accusa: «Contribuiscono all'inquinamento»

Stufe a legna e pellet sotto accusa: «Contribuiscono all'inquinamento»
ROVIGO - Non solo tubi di scappamento delle auto. Anche le stufe, a legna o a pellet, sono sotto accusa perchè favoriscono l'inquinamento da Pm10, le tristemente note...

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ROVIGO - Non solo tubi di scappamento delle auto. Anche le stufe, a legna o a pellet, sono sotto accusa perchè favoriscono l'inquinamento da Pm10, le tristemente note polveri sottili.


Da palazzo Nodari fanno sapere che sono partiti i provvedimenti adottati dalla Giunta per limitare i danni. L'assessorato all'Ambiente, in collaborazione con l'ufficio Ambiente ed ecologia, informa che la qualità dell'aria è determinata sia da fattori dovuti all'immissione di inquinanti nell'atmosfera, sia dalle dinamiche legate alla rimozione degli inquinanti dall'atmosfera connesse soprattutto a fattori di tipo climatico.



«Le fonti di inquinamento possono essere diverse - riferisce l'assessore Roberta Ravenni - Per quanto riguarda le polveri sottili le principali fonti sono le combustioni e possono essere rappresentate da camini di impianti produttivi, gas di scarico di autoveicoli e motoveicoli, camini di espulsione dei fumi di combustione di impianti di riscaldamento. Sempre parlando delle polveri sottili, i meccanismi principali di rimozione degli inquinanti dall'atmosfera sono rappresentati dai fenomeni di precipitazione (soprattutto la pioggia) e dal vento. A questi meccanismi si deve aggiungere il fenomeno dell'inversione termica che "costringe" gli inquinanti verso il basso impedendo un rimescolamento dei diversi strati dell'atmosfera e con esso la dispersione delle particelle».



Ravenni precisa che «il bilancio regionale delle emissioni in atmosfera di Pm10 e Pm2,5 risulta essere fortemente influenzato dal contributo della combustione in ambito residenziale delle biomasse legnose che da sole contribuiscono al 99% delle emissioni di polveri fini nell'ambito considerato».

L'utilizzo di questi impianti è aumentato «anche per colpa della crisi, vanificando le politiche ambientali che avevano consentito la riduzione dell'inquinamento atmosferico da polveri sottili. È passato il messaggio che la combustione di legna e di suoi derivati sia "ecosostenibile", mentre le cose non stanno esattamente così».



In passato Palazzo Nodari aveva adottato regole molto rigide anche per le emissioni dei forni a legna delle pizzerie, oltre che altri scarichi di aziende artigiane. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino