ROVIGO - «I consiglieri comunali hanno tempo fino a venerdì qualora volessero interrompere anticipatamente l’Amministrazione». Il prefetto Maddalena De...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
MAGGIORANZA ALLO SBANDO
Serve la maggioranza più uno dei 32 consiglieri comunali e persino leghisti e azzurri sono ormai intenzionati a violare le direttive di partito e dimettersi per mandare a casa Bergamin C’è chi tra le mura di Palazzo Nodari, riferendosi al primo cittadino, ha parlato di “ridicola assenza di dignità”, per non avere compreso quanto sia ormai drammatica la situazione: non ha più una maggioranza, solo accordi verbali con voti provenienti dall’opposizione in cambio di qualche capitolo di spesa nel bilancio di previsione, la giunta l’ha azzerata e i partiti a suo sostegno (Lega, Forza Italia e Obiettivo Rovigo) gli hanno girato le spalle.
Un esasperato Vani Patrese, capogruppo forzista, ha dichiarato di volere «abbassare le armi», ma non come potrebbe fraintendere Bergamin: «Non voglio essere il responsabile di un commissariamento di oltre un anno, vorrebbe dire fermare la città. A me dispiace, ho tenuto botta fino ad ora, ma a un certo punto non ce la fai più ed io sono disponibile ad andare dal notaio o dal segretario generale per le dimissioni. Ho una dignità e voglio difendere la città, è giusto che il sindaco vada a casa».
IL PREFETTO
«Sotto il profilo procedurale, come Prefettura possiamo intervenire quando si verificano le ipotesi previste dalla legge: o le dimissioni del sindaco, che richiedono 20 giorni di tempo entro i quali può eventualmente ritirarle, oppure le dimissioni dei consiglieri. La contestualità di quest’ultima modalità è importante, perché le dimissioni sarebbero valide qualora siano tutte protocollate nello stesso momento - spiega il prefetto de Luca - In questa ipotesi, io devo informare il Ministero con una proposta di commissariamento, che viene recepita e fatta pervenire alla presidenza della Repubblica emettendo un decreto. Il termine ultimo sarebbe oggi (ieri per chi legge, ndr), perché la procedura va poi attivata, ma posso dire che venerdì è l’ultimo giorno, domani (oggi, quindi, ndr) sarebbe meglio. Sicuramente il limite del 24 febbraio è invalicabile, per il resto sta alla volontà degli amministratori e alla collaborazione degli uffici che dovranno fare in modo che tutto funzioni».
LA TELEFONATA
La dottoressa De Luca, poi, racconta di avere parlato telefonicamente con Bergamin: «Mi sono sentita con il sindaco per capire quali fossero le attività che intendesse portare avanti: mi ha detto che il suo intento è quello di ricreare una maggioranza per cui sta lavorando in questo senso».
Negli ambienti della maggioranza circolano voci di nuovi appuntamenti con il notaio, dove sono già depositate 12 firme di consiglieri d’opposizione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino