I contagi volano a 62 nuovi casi: come essere tornati ad aprile

Un prelievo al drive in dell'Ulss 5
ROVIGO Dopo i dati rassicuranti sui contagi del primo scorcio di novembre, ieri il bollettino epidemico dell’Ulss polesana ha riportato ben 62 nuove positività, un...

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ROVIGO Dopo i dati rassicuranti sui contagi del primo scorcio di novembre, ieri il bollettino epidemico dell’Ulss polesana ha riportato ben 62 nuove positività, un valore come non se ne vedeva da lungo tempo. Anche nell’ondata di agosto non erano state toccate simili vette giornaliere e bisogna arrivare fino ad aprile per tornare a un blocco di positività così consistente registrate in 24 ore. E quella dei primi tre giorni del mese sembra una sorta di estate di San Martino epidemica, durata “tre dì e un pochettin”, perché il primo i contagi emersi erano stati 17 , il 2 appena 5 e il 3 24. In tutto, quindi, la somma dei tre valori è di gran lunga inferiore ai contagi di ieri. Questo, purtroppo, riallinea l’andamento con la tendenza registrata nella seconda metà di ottobre e con i valori percentuali che si stanno rilevando a livello regionale e anche nazionale.


SEMPRE DELTA
Dal “Decimo aggiornamento sulle caratteristiche genetiche di Sars-CoV-2 identificati in Veneto”, diffuso ieri dall’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, emerge che fra i circa 800 campioni che sono stati sequenziati fra settembre e ottobre, provenienti da tutte le aree della regione, il 99,9% appartiene alla ben nota variante Delta, con quella tradizionale, il ceppo B.1.617.2, ancora prevalente, con oltre trecento casi, seguito a ruota dalla sub-variante AY.4 con circa 200, ma con una presenza significativa, 37 casi, della sub-variante AY.4.2, la cosiddetta Delta Plus, che al momento si sta espandendo nel Regno Unito e sembra avere caratteristiche ancora maggiori di trasmissibilità.
Intanto, il sistema di tracciamento sta continuando a tenere il passo nonostante la nuova accelerata del virus, considerato che be 50 dei 62 nuovi casi sono persone che erano già state poste in quarantena preventiva, soprattutto per quanti erano stati individuati come contatti di positivi, che hanno poi a loro volta ricevuto il responso di positività dal tampone di accertamento. In questo momento i polesani con positività accertata in corso sono saliti a 363, mentre sono 1.178 le persone in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva. Il valore dell’incidenza, calcolato negli ultimi sette giorni resta ancora sotto quota 3%, al 2,69%, anche per effetto dell’alto numero di tamponi che vengono effettuati quotidianamente per effetto dell’introduzione dell’obbligatorietà del Green pass. Mercoledì nei Covid pont sono stati eseguiti 666 tamponi, tra antigenici e molecolari, con 4.390 già prenotati per i prossimi giorni. I tamponi vengono eseguiti anche in tutte le farmacie, mentre l’accesso ai Covid point è possibile solo su prenotazione. Tutte le informazioni sono reperibili sul portale dell’Ulss Polesana.
OSPEDALI STABILI

A fronte di questa nuova risalita dei contagi, resta stabile a 20 il numero dei ricoverati, uno dei quali sempre in Terapia intensiva, 12 in Area medica e semintensiva pneumologica al San Luca, due nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Rovigo e cinque nell’ospedale di comunità Covid di Trecenta. Una quantità ancora ben gestibile dalle strutture, che non si trovano quindi a vivere situazioni paragonabili a quelle di un anno fa. Il 4 novembre 2020, infatti, a fronte di 965 persone in quel momento con positività in corso e di 65 contagi accertati in quella giornata, i ricoverati erano ben 72, 13 dei quali in Terapia intensiva. Un fattore che conferma una volta di più l’importanza della protezione offerta dal vaccino, sebbene stia emergendo come la sua copertura, soprattutto in persone con fragilità dovute a patologie o età avanzata, tenda a ridursi con il passare del tempo, motivo per cui procede spedita la campagna per l’inoculazione delle terze dosi per le persone individuate come estremamente fragili, gli over 60 ed il personale sanitario o di interesse sanitario, che abbiano ricevuto l’ultima somministrazione da più di sei mesi. Mercoledì il numero di terze dosi già somministrate ha superato quota settemila: 7.066. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino