Maggioranza in bilico, Bergamin vuol chiarimenti: per FI è «dittatore»

Maggioranza in bilico, Bergamin vuol chiarimenti: per FI è «dittatore»
ROVIGO - Toni pacati, nulla che lasci trasparire la minima apprensione per le acque agitate all'interno della sua maggioranza: il sindaco Massimo Bergamin, che di momenti di...

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ROVIGO - Toni pacati, nulla che lasci trasparire la minima apprensione per le acque agitate all'interno della sua maggioranza: il sindaco Massimo Bergamin, che di momenti di crisi ne ha attraversati indenne anche di più acuti, sposta l'attenzione dalla maggioranza a una sua parte: «Non metto bocca rispetto alle dinamiche che appartengono ad altri gruppi consiliari o ad altri movimenti a livello provinciale», sottolinea scandendo bene le parole, quasi a voler dire che si tratta di un problema circoscritto a Forza Italia.


Proprio da Forza Italia, con il voto sulla fusione fra Polesine acque e Cvs che sembra essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso delle tensioni interne, sono arrivate pesanti accuse nei confronti del sindaco. In particolare dal coordinatore comunale Valter Roana. Ma anche il più diplomatico senatore Bartolomeo Amidei, coordinatore provinciale, ha messo in chiaro le cose con una sorta di ultimatum: «Il nostro sostegno non è in discussione se non viene messo in discussione il nostro ruolo, chiediamo rispetto e pari dignità: se non era per Forza Italia Bergamin non arrivava nemmeno al ballottaggio. Per questo, quando si tratta di fare delle scelte, dovrebbe aprirsi al confronto e non alzare muri. Non comportarsi come un dittatore».

Il primo cittadino evita di rispondere pubblicamente, ben sapendo che un'escalation polemica potrebbe portare alla deflagrazione della maggioranza e allo scorrere di fiumi di veleni nei corridoi di Palazzo Nodari. «Nel mio stile sia di sindaco che di politico è la sua pacata precisazione - non replico ad alcuno, soprattutto quando vengo tirato in ballo per situazioni che faccio fatica a comprendere politicamente. Dico solo che questa maggioranza ha una responsabilità importante ed è quella di ricostruire. Abbiamo trovato macerie ereditate dalle amministrazioni precedenti. Non addebito responsabilità al sindaco che mi ha preceduto, perché anche lui ha lottato parecchio per gestire problematiche che aveva ereditato. Mi sembra evidente che oggi ci dobbiamo concentrare più su quello che c'è da fare per il bene della città».


Questo, però, non vuol dire che tutto sia a posto. Anzi. Tant'è vero che è lo stesso sindaco a spiegare che serve un momento chiarificatore: «A breve organizzerò un incontro con tutti i capigruppo, i segretari e coordinatori provinciali di ogni gruppo consiliare di maggioranza». Il chiarimento, dunque, si dovrà fare per non continuare per altri tre anni a passare le giornate sempre sul filo della tensione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino