MESTRE - La vicenda della mini rotatoria di Chirignago è entrata ufficialmente in modalità “Sior Intento”. Una storia infinita, appunto, proprio come...
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Pareva chiusa qui, in effetti, dopo il vertice in municipalità a Chirignago che aveva visto in commissione l’assessore alla Mobilità Renato Boraso, la sindaca di Spinea Martina Vesnaver e il presidente della municipalità Gianluca Trabucco tutti d’accordo nel dire che lì, tra via Miranese e via Risorgimento, l’esperimento del rondò era stato un buco nell’acqua: invece di snellire il traffico, generava code chilometriche a qualunque ora del giorno, mettendo a dura prova la circolazione anche fuori dai confini del comune di Venezia. E invece Ca’ Farsetti ha deciso di fare marcia indietro: la sperimentazione proseguirà, e anche con un progetto piuttosto ambizioso che mira ad abbattere la recinzione del Don Orione per aumentare il sedime stradale per poi ricostruirla un po’ più in là, esattamente identica all’originale.
«Sì, abbiamo deciso di continuare - spiega Boraso - perché dalle valutazioni fatte insieme all’ufficio tecnico era il cantiere a creare i disagi, non la rotatoria. Il piano, quindi, è quello di ampliare la strada sfruttando lo spazio della recinzione del Don Orione». Il problema è che quel muro è vincolato. «Motivo per cui abbiamo iniziato un percorso con la Soprintendenza. Stiamo lavorando insieme a un progetto perché la recinzione venga semplicemente spostata». Una strategia già vista, in passato. «L’idea è quella di applicare lo stesso metodo utilizzato per la pista ciclabile di viale Garibaldi: allora venne ricostruita la recinzione di villa Franchin - conclude Boraso - la prossima settimana faremo un sopralluogo per approfondire meglio i margini e per decidere come procedere». L’idea su cui sta lavorando l’ufficio tecnico è quella di prevedere due rotatorie, partendo da quella tra via Miranese e via Oriago e, a seguire, la sistemazione dell’incrocio con via Risorgimento. Ma se per la prima ci sono già gli spazi necessari a creare una rotatoria, appunto, per quella con via Risorgimento arretrare il muro sembra essere l’unica strada percorribile. L’iter è partito, ma ci vorrà un po’ per coordinare i tre attori in campo: Comune, Soprintendenza e Don Orione. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino