La siccità ha fatto sparire i rospi: a rischio la stagione degli amori

La siccità ha fatto sparire i rospi: a rischio la stagione degli amori degli anfibi
POLCENIGO - Allarme rospi a Polcenigo: le sorgenti della Santissima non richiamano più la stagione degli amori degli anfibi. Barriere per mettere in sicurezza gli...

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POLCENIGO - Allarme rospi a Polcenigo: le sorgenti della Santissima non richiamano più la stagione degli amori degli anfibi. Barriere per mettere in sicurezza gli animaletti posate a monte della strada provinciale della pedemontana già a metà gennaio, volontari pronti, tutte le sere, a catturare rospi e rane per condurli a valle dell’arteria trafficata e vicino all’acqua, ma dalle decine ogni sera degli anni scorsi gli “amici dei rospi” quest’anno non hanno ancora raccolto più di tre esemplari a sera. 


IL PROBLEMA
«Nelle annate migliori – spiega Fabio Bidese, volontario di Polcenigo – si mettevano in salvo decine di anfibi ogni sera, tra rospi, rane rosse, rane di Lataste, tritoni. Quest’anno ho raccolto un tritone solo». Un inverno particolare, con una siccità accentuata: è proprio l’acqua a far muovere i piccoli animali verso la corsa alla riproduzione, ma non tutto è perduto: la riproduzione potrebbe tranquillamente ritardare. «La causa più probabile – spiega Luca Lapini, zoologo del museo friulano di storia naturale di Udine - è la siccità. Più che la stagione, seguono l’umidità ambientale, così è probabile che il picco si sia spostato. Riprenderà con le piogge» I volontari intanto stanno già togliendo le barriere sistemate a gennaio, ma l’esperto avvisa che potrebbe essere troppo presto: «L’anno scorso, alcune specie che si riproducono di solito in gennaio e febbraio, si sono in gran parte riprodotte tra maggio e giugno». La preoccupazione quindi va collegata alle mutate condizioni climatiche e non tanto all’assenza, forse solo temporanea, delle bestiole: «Non muoiono - rassicura - possono saltare anche alcuni anni riproduttivi. Le popolazioni dei nostri anfibi sono in grado di superare anche siccità triennali, o di multipli di tre». Per il biotopo c’è ancora molto da fare, compresa la realizzazione del tunnel per il passaggio degli anfibi, che eviterebbero una parte del lavoro dei volontari. Nato con decreto della giunta regionale a fine 2017, il biotopo comprende l’area tra il fiume Livenza e la strada provinciale pedemontana, a sud della Santissima; in precedenza vincolata e tutelata dalle normative previste per le aree cosiddette di reperimento. Ora le norme previste dall’istituzione del biotopo mirano alla conservazione, al restauro e alla ricostruzione degli habitat naturali e al ripristino preventivo delle condizioni ecologiche. Insomma una normativa di tutela più attenta al territorio e al suo patrimonio naturale.


NUOVO CORSO


Il nuovo sindaco Antonio Del Fiol assicura che si prenderà cura anche del Palù: «Già dal 2018 su proposta del Comune di Polcenigo, la Regione ha istituito il biotopo naturale denominato Palù di Livenza, un’area di tutela per flora e fauna. La soluzione, caldeggiata ormai da molti anni dagli Amici dei Rospi, per agevolare il lavoro dei volontari, si basa sulla creazione di un tunnel che attraversa la strada, in grado di garantire un passaggio sicuro agli anfibi. Questa tipologia di infrastruttura a salvaguardia della microfauna locale è già stata adottata con successo in paesi come Austria, Slovenia, Svizzera, Germania. Sappiamo che la Regione stava lavorando alla progettazione dell’opera, purtroppo l’emergenza Covid ha fatto sì che la cosa venisse momentaneamente posticipata. Ciò non toglie che la tutela di questa microfauna sia fondamentale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino