Ritrovato un cadavere sulle sponde dell'Adige: è mistero la causa della morte

Secondo i primi accertamenti, sembrerebbe trattarsi di un uomo

Ritrovato un cadavere sulle sponde dell'Adige: ancora incerta la causa della morte
ROSOLINA - Macabro ritrovamento ieri, sulla sponda sinistra dell'Adige dove, intorno a mezzogiorno è stato individuato un corpo in avanzato stato di decomposizione che...

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ROSOLINA - Macabro ritrovamento ieri, sulla sponda sinistra dell'Adige dove, intorno a mezzogiorno è stato individuato un corpo in avanzato stato di decomposizione che affiorava dall'acqua. Secondo i primi accertamenti condotti sui vestiti, sembrerebbe più probabile trattarsi di un uomo, ma la certezza arriverà dalle indagini che si svolgeranno nei prossimi giorni. Lo stesso per la causa della morte. La lunga permanenza in acqua e le condizioni del corpo non permettono al momento altre supposizioni. Non sarebbero state individuate nemmeno ferite particolari. Tutte le piste sono quindi aperte, compresa quella del gesto volontario, mentre si stanno confrontando tutte le denunce relative a persone scomparse sia nel Veneziano che in Polesine dato che il cadavere è stato ripescato tra Chioggia e Rosolina.


I PRECEDENTI

In questi giorni si sono purtroppo registrati diversi decessi legati ai fiumi. L'autopsia non ha chiarito le cause della morte di Paolo Strozzi (nella foto), il 55enne ex camionista di Ariano nel Polesine ripescato una settimana fa dalle acque del Bacchiglione a Brenta d'Abbà. Ancora da chiarire anche il caso della 31enne di Ceregnano il cui corpo era stato notato a Ponti sul Mincio da un passante, un dipendente di una vicina trattoria, che stava andando al lavoro in bicicletta lungo la frequentatissima ciclovia Mantova- Peschiera che collega il Lago di Garda con la città di Mantova. Il compagno ne aveva denunciato la scomparsa giovedì scorso, definendola in stato confusionale. La donna era vestita e non erano state riscontrate tracce di violenza.
L'intervento dei carabinieri è stato invece provvidenziale per salvare un uomo che si era già gettato nell'acqua del Po, deciso a compiere un gesto estremo. È successo domenica mattina, nel tratto antistante Santa Maria Maddalena, poco distante dal Mulino sul Po, vicino al ponte dell'autostrada. E solo il sangue freddo, la capacità di dialogo e il tempismo dei carabinieri della Centrale operativa e dell'Aliquota radiomobile della Compagnia di Castelmassa sono riusciti a scongiurare il peggio. Il momento di disperazione dell'uomo, residente poco lontano, dovuto a problematiche di natura familiare, era purtroppo tale togliergli lucidità. Il suicidio non è mai una soluzione: per aiutare chi vive situazioni di disagio e depressione sono attivi vari punti di ascolto, anonimi e gratuiti, come Telefono amico, al numero 02 2327 2327 e come il servizio psicologico inOltre, al numero verde 800 33 43 43.


INCIDENTI

Sarebbe stata invece una tragica fatalità a causare la morte dei due fratelli marocchini entrati nel fiume a Revere di Borgo Mantovano per fare un bagno, senza più fare ritorno a riva. I due corpi erano stati avvistati dagli occupanti di alcune barche in navigazione e segnalati ai vigili del fuoco presenti sul fiume, che li hanno recuperati tra il ponte di Sermide e Castelmassa. Le ricerche avevano impiegato droni e l'elicottero Drago 154 del reparto volo di Venezia.

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Il Gazzettino