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ROSOLINA (ROVIGO) - Un vendicatore beffardo continua ad abbattere uno dopo l’altro gli autovelox sulle strade del Polesine, sfuggendo alle indagini e godendosi le ovazioni sui social dove viene ormai dipinto come un eroe ed incensato sotto vari appellativi, da “Fleximan” a “Segavelox”. Un eroe ignoto, alla faccia degli accertamenti che vanno avanti da maggio, quando è stato abbattuto il primo autovelox, mentre l’ultimo assalto è stato mercoledì sera, a Rosolina. Al momento, come in tutte le epopee, l’identità del protagonista resta avvolta dal mistero. Anche perché, se fosse scoperto, gli verrebbe presentato il conto dei danneggiamenti in serie. Ormai non si può più nemmeno parlare di episodi, perché con quello di mercoledì è salito ad otto il numero di raid da fine maggio. Praticamente uno al mese. Eppure l’autore resta ignoto e le indagini dei carabinieri sembrano non aver avuto appigli. Almeno per il momento. Perché l’ultimo “colpo” potrebbe essere, almeno per lui, l’ultimo davvero. Sempre che sia stata sempre la stessa persona.
STESSA DINAMICA
Tutte le volte, però, la dinamica è la stessa: con un flessibile viene segato il palo di sostegno del rilevatore di velocità, abbattendolo.
UNO AL MESE
Con il taglio del rilevatore di Rosolina il numero dei raid antivelox è quindi arrivato a otto in otto mesi. Sempre con la stessa modalità. Sempre dileguandosi nell’ombra, in barba alle indagini che ogni volta vengono avviate per risalire alla sua identità misteriosa. Al momento non sembra che tutto il filone sia stato raggruppato in un unico fascicolo, aspetto che permetterebbe, per esempio, di individuare delle ricorrenze nei passaggi di auto nelle aree circostanti ai luoghi “del delitto”, e si procede invece in ordine sparso per ciascuno degli abbattimenti, con le varie Stazioni che conducono accertamenti circoscritti al fatto di competenza. Fra l’altro, nonostante il silenzio della Procura e degli inquirenti, l’ipotesi investigativa sembrerebbe essere che a colpire possa non essere stata sempre una stessa persona ma che, piuttosto, si sia innescato un effetto emulazione, dovuto anche al risalto che queste “gesta” hanno avuto sui social. Non a caso i primi due velox tagliati erano appena entrati in funzione, non ben accolti dalla maggioranza degli automobilisti polesani, nonostante il Polesine abbia il non invidiabile primato dell’indice di mortalità per incidenti più alto del Veneto, 9,6 per 100mila abitanti nel 2022, rispetto ad una media regionale di 6,6, già più elevata della media nazionale di 5,5.
ALTA PERICOLOSITÀ
Ovvero, il numero di persone che muoiono per incidenti stradali in provincia di Rovigo è quasi il doppio del dato medio italiano. Anche per questo, forse, le istituzioni dovrebbero forse far sentire le propria voce. Invece domina il silenzio e gli unici a manifestare il proprio rammarico per questi atti vandalici ed illegali sono i sindaci. E quello di Rosolina, Michele Grossato, dopo un sopralluogo insieme alla Polizia locale ed ai primi accertamenti del caso, lascia capire che questa volta “Fleximan” potrebbe aver commesso un errore: «Ha agito alle 21.14, mentre passavano auto e camion – spiega – Come lo sappiamo? Vicino all’autovelox abbattuto c’è una telecamera di sicurezza. Non dico di più perché ci sono indagini in corso, ma posso dire che i filmati sono molto interessanti e credo lo siano anche per gli inquirenti».
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