Il gigante delle pizze surgelate Roncadin ha 100 posti di lavoro e li offre ai profughi ucraini

La Roncadin
Accoglienza per gli sfollati dell’Ucraina in fiamme che stanno continuando ad arrivare in regione significa certamente alloggi. Ma significa anche - soprattutto se la guerra...

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Accoglienza per gli sfollati dell’Ucraina in fiamme che stanno continuando ad arrivare in regione significa certamente alloggi. Ma significa anche - soprattutto se la guerra non dovesse finire presto - anche scuola per i più piccoli e lavoro. Ed è anche di quest’ultimo aspetto che si è discusso ieri nel vertice online convocato dal prefetto di Pordenone Domenico Lione con tutti i sindaci del Friuli occidentale. Nell’incontro è emersa la disponibilità dell’azienda Roncadin di Meduno (specializzata nella produzione di pizze surgelate in cui per buona parte l’occupazione è composta da manodopera femminile) ad assumere fino a un centinaio di persone.

«L’impresa - ha detto nel summit con il prefetto (che ha guarda con favore all’iniziativa) il sindaco di Meduno, Marina Crovatto - ha manifestato la disponibilità ad assumere un centinaio di addetti, da qui ai prossimi mesi mano a mano gli impianti dello stabilimento verranno adeguati». L’azienda aveva già nelle settimane scorse - prima della crisi ucraina - reso noto questa necessità legandola anche a un progetto allo studio per poter mettere a disposizione anche alloggi utilizzando magari le molte case sfotte nell’area della pedemontana maniaghese. «Ci stiamo lavorando - ha confermato la prima cittadina -. Per ora ci sono solo alcuni posti nell’abito dell’emergenza profughi. Ma il progetto andrà avanti». Al progetto ci lavora anche Confindustria Alto Adriatico che sta raccogliendo le disponibilità di posti di lavoro anche da altre realtà produttive.

I DETTAGLI


Rispetto agli arrivi di sfollati (a ieri in regione oltre duemila, 600 nel Friuli occidentale di cui circa 130 ospitati dalla rete pubblica gestita da prefettura e Comuni gli altri nelle famiglie di ucraini residenti sul territorio) i sindaci hanno chiesto che alcuni dei futuri posti che saranno messi a disposizione nella “rete pubblica” possano essere destinati anche a chi è già sul territorio ed è ospitato in condizioni di provvisorietà. I Comuni di Pordenone, Spilimbergo, Budoia, San Giorgio della Richinvelda, Sesto al Reghena, Prata, Azzano e Valvasone Arzene stanno ospitando famiglie di sfollati negli alloggi comunali. Nella riunione si è anche affrontata la questione della necessità di trovare canali di aiuto e di appoggio delle famiglie che si stanno prendendo carico di parenti giunti nei primi venti giorni di guerra. Inoltre, affrontata anche la questione del rapporto dei Comuni con i provati cittadini che mettono a disposizione alloggi. La prossima settimana si dovrebbero siglare le convenzioni con la prefettura. Alcuni Comuni lo faranno singolarmente, mentre per maniaghese, sacilese e sanvitese saranno gli Ambiti socio-sanitari a procedere nelle convenzioni. Il prefetto ha poi dato la disponibilità ad assumere informazioni (come chiesto dal sindaco Markus Maurmair) con il Demanio della Difesa sulle molte case abitate da militari ma ora in disuso.

 

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Il Gazzettino