CHIOGGIA - Missione lampo a Roma, ieri, degli amministratori pentastellati chioggiotti, per incontrare il ministro alle infrastrutture Danilo Toninelli e fare con lui il punto...
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Visto il rilievo, non solo cittadino, degli argomenti, la delegazione era composta dal sindaco, Alessandro Ferro, dal suo vice Marco Veronese, dal presidente del consiglio comunale, Endri Bullo, dal presidente della commissione consiliare Lavori pubblici, Daniele Padoan, e dalla consigliera regionale Erika Baldin.
IL DEPOSITO
«Un incontro che avevo richiesto io spiega Ferro vista la mo teresse ministeriale». Il più impellente era sicuramente il deposito Gpl, per il quale c'è già un appuntamento fissato il 19 marzo, al Mise, cui parteciperà anche la Costa Bioenergie-Socogas che ha, recentemente, incassato la sentenza favorevole del Consiglio di Stato. E' presumibile che gli avvocati della società si presentino sostenendo, forti della sentenza, di non avere nulla (o quasi) di cui discutere, mentre il Comune ritiene di avere ancora uno spazio politico in cui agire per fermare l'entrata in funzione dell'impianto. E ieri, dice il sindaco, «abbiamo cercato di mettere a punto una strategia politica anche in vista di questo incontro». Di più, per il momento, non è possibile sapere.
LA ROMEA
Altro tema è stata la Romea. I chioggiotti hanno spiegato al ministro la loro preferenza per la variante, cosiddetta, del sindaco, a ovest di Sant'Anna, preannunciando l'invio della documentazione relativa. Una mossa, questa, che potrebbe essere finalizzata a bypassare la resistenza dell'Anas che, invece, preferirebbe la variante a Est e che potrebbe provocare una reazione del Comitato cittadino che, da tempo in conflitto con l'amministrazione, privilegia un tracciato, sì ad Ovest, ma su un sedime (comprendente l'Arzeron) diverso da quello del sindaco (tutto in campagna). Toninelli avrebbe preso atto, in attesa di esaminare la documentazione.
Quanto alla crocieristica, la delegazione chioggiotta ha ribadito la disponibilità ad ospitare una parte del traffico non ricevibile da Venezia ma, anche qui, i tempi non sono ancora maturi per decisioni operative. Toninelli, infatti, poche settimane fa, aveva chiesto al presidente dell'autorità portuale, Musolino, di presentargli, entro 90 giorni, gli studi di fattibilità relativamente a progetti di dislocazione delle navi da crociera a Lido, Malamocco e Chioggia, per poi «fare sintesi» di questi progetti. Ieri, evidentemente, gli studi di fattibilità ancora non erano arrivati al ministero, per cui le parti hanno potuto solo affermare il principio della volontà di Chioggia di essere parte del sistema portuale alto Adriatico, anche relativamente alla crocieristica, «data la vocazione turistica della Città e le opportunità per il rilancio dell'economia locale». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino