Rogo alla Madonna, per don Angelo è doloso: «Installiamo le telecamere»

La Madonna con il velo distrutto dalle fiamme
CORDENONS - Dopo l'incendio che ha ridotto in cenere il manto della Madonna, l'opera realizzata da alcune volontarie con la cucitura di oltre 600 lembi, arrivano le...

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CORDENONS - Dopo l'incendio che ha ridotto in cenere il manto della Madonna, l'opera realizzata da alcune volontarie con la cucitura di oltre 600 lembi, arrivano le telecamere di videosorveglianza. Quello che è successo domenica pomeriggio nella chiesa di Villa d'Arco, mentre i parrocchiani si erano dati appuntamento per pranzo poco più in là dopo la processione della Festa di Maria Madre della vita, ha lasciato l'amaro in bocca. Per il parroco, don Angelo Grillo, non ci sono dubbi: si è trattato di un atto doloso. Tesi, questa, che dovrà essere confermata in dagli accertamenti svolti da personale della polizia di stato. Una comunità, quella di Villa d'Arco, che ha accusato il colpo ma che non è disposta ad abbassare la testa.


E come contromossa, al fine di aumentare la sicurezza, il parroco ha annunciato che, una volta consultato il Consiglio pastorale, verrà acquistato un sistema di videosorveglianza a protezione della chiesa. «Al momento spiega don Grillo l'edificio sacro non è dotato di telecamere ma, visto quanto è successo, sarà bene dotarsi. Io resto della mia idea: qualcuno ha volutamente dato fuoco al manto della Madonna. Nelle vicinanza, infatti, non c'erano né candele né corpi incandescenti che potrebbero giustificare il rogo. Non resta che affidarci alle indagini della polizia, che ha già sentito alcune persone e che nelle prossime ore raccoglierà la testimonianza di altre che potrebbero chiudere il cerchio. Sono convinto che non c'è alcuna ideologia dietro all rogo, ma soltanto la mano di qualche squilibrato».
Fortunatamente oltre al velo null'altro è andato bruciato. Resta tuttavia il problema dell'odore acre all'interno della chiesa: «Essendo blindate le finestre più in alto, è impossibile aprirle. Non resta che attendere qualche giorno l'auspicio del parroco perché la situazione torni alla normalità». Oggi, intanto, i fedeli, partendo dalla parrocchia, si ritroveranno al Glesiut di Santa Fosca per recitare un rosario. Sosteranno poi davanti alla Madonna.


Domenica pomeriggio a spegnere il rogo erano stati alcuni fedeli che, prontamente, avevano avvisato il parroco che, alle 15.45, si stava congedando dopo il pranzo. Sul posto anche il sindaco Andrea Delle Vedove: «Se solo le fiamme avessero intaccato i banchi, saremmo qui a parlare di un disastro. La sensazione è che si possa essere trattato di un atto doloso ma, ovviamente, attendiamo l'esito delle indagini. Abbiamo massima fiducia nella polizia di stato affinché la verità, quanto prima, possa venire a galla», ha riferito.


Percepibile lo sconforto dei fedeli che, dopo settimane di lavoro e dopo aver ottenuto il via libera del Consiglio pastorale, erano riusciti a cucire a mano per la ricorrenza di ieri mattina qualcosa come 600 lembi. Tre le protagoniste di quell'opera: Roberta Ornella, Belinda Sacilotto e Rosalba Fornasari. Erano riuscite nell'intento di creare una sorta di collage, mettendo insieme tra loro pezzi di vestiti da sposa, abiti da bimbo, da lavoro e persino tovaglie. Pezzo dopo pezzo, le volontarie avevano dato vita ad un manto lungo quasi tre metri e mezzo che ieri mattina era stato posto sul capo della statua della Madonna. Prima della processione, era stato prima benedetto e poi agganciato alla statua della Vergine nella chiesa di Villa D'Arco. Una giornata di festa rovinata da un episodio sul quale dovrà essere fatta chiarezza.

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Il Gazzettino