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CAMPOSAMPIERO - «A quasi quattro anni dall’immane tragedia della Grenfell Tower, non è ancora terminata l’inchiesta e non è iniziato il processo. Si poteva raggiungere una soluzione extragiudiziale ma le tre potentissime multinazionali coinvolte nel rogo londinese, due delle quali americane, devono salvaguardare il proprio brand e non possono ammettere una colpa senza il dibattimento. Tutto questo per non distruggere l’immagine dei loro prodotti. Ci scontriamo da anni con l’avidità, cioè il non accontentarsi di un giusto guadagno di tante persone, ma alle fine, ne siamo convinti , la verità verrà a galla e sarà fatta giustizia».
I genitori di Gloria Trevisan, papà Loris e mamma Emanuela di Camposampiero e quelli del fidanzato Marco Gottardi, papà Giannino e mamma Daniela di San Stino di Livenza , i due ragazzi morti nell’incendio della torre a Londra il 14 giugno di quattro anni fa, ieri mattina hanno incontrato online gli studenti dell’istituto Newton Pertini di Camposampiero.
TESTIMONIANZA
Una toccante testimonianza su come le due coppie hanno elaborato il lutto per una tragedia «inspiegabile e straziante». Dopo aver parlato a lungo dei sentimenti vissuti dalle mamme e papà dei ragazzi veneti in questi quattro anni dalla disgrazia londinese, Giannino Gottardi si è soffermato sulla lentezza della giustizia britannica.
«Noi pensavamo che i tempi della giustizia italiana fossero lunghissimi, ma anche quelli del Regno Unito non scherzano - ammette il papà di Marco in collegamento con gli studenti - Ci siamo convinti che è comunque decisamente meglio una giustizia lenta, completa ed esaustiva piuttosto che frettolosa e grossolana.
CENTO MILIONI
Gottardi ha confermato che le multinazionali e il governo britannico hanno accantonato oltre cento milioni di euro per difendersi al processo.
«La controparte è fortissima- sottolinea il papà di Marco - ma noi abbiamo la consapevolezza che siamo dalla parte del giusto e siamo sicuri che a vincere sarà la verità su come sono andate le cose».
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Il Gazzettino