Rocca Pietore. Strada chiusa da quattro mesi, i fornitori non portano più la merce, residenti esasperati: «Non ce la facciamo più»

Lavori sulla strada che porta a Digonera e a Laste
ROCCA PIETORE I residenti di Digonera e Laste, frazioni di Rocca Pietore, si definiscono «stremati». Sono stanchi della chiusura della strada provinciale 563, da...

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ROCCA PIETORE I residenti di Digonera e Laste, frazioni di Rocca Pietore, si definiscono «stremati». Sono stanchi della chiusura della strada provinciale 563, da quattro mesi, che consente loro di raggiungere i paesi a valle più comodamente senza dover fare decine di km in più passando per Salesei e Rucavà. L’annunciata riapertura del 31 ottobre slitta al 18 novembre (ma sarà parziale: dalle 17 fino alle 8 del mattino successivo; per la riapertura completa sarà necessario attendere l’8 dicembre). «Noi, sinceramente, non ce la facciamo più. Ci sentiamo oppressi in una situazione in cui non si vede luce. Siamo stufi di dover fare il giro del globo per andare a lavorare, a scuola, in ospedale, a far compere. Chiediamo certezze a Veneto strade. Se così non fosse, altre persone sono pronte ad andarsene come già alcune hanno fatto».

LA SITUAZIONE 

La strada di “Salesei” è chiusa totalmente, se non per qualche finestra oraria notturna e per alcuni giorni nel periodo di Ferragosto, dalla fine di giugno. «Siamo esasperati - sottolineano i cittadini - per non parlare dei costi di benzina che stiamo affrontando per colpa di un cantiere che, per quanto necessario, va avanti come le lumache. Ma come si può, ci chiediamo noi, far lavorare in un intervento del genere solo 1-2 operai? È inammissibile. E chi ne paga le conseguenze siamo noi che qua viviamo e le attività commerciali e turistiche, quelle poche rimaste, che ogni giorno devono affrontare un disagio nuovo». Tra quest’ultime realtà, ad esempio, il negozio di alimentari-edicola dei fratelli Andrea e Daniela De Lazzer che per settimane si son sentiti dire dai fornitori «No, fin laggiù non veniamo». La vendita dei giornali, ad esempio, è stata fatta per mesi solo grazie alla buona volontà della titolare che ogni giorno si macinava suon di km per andare incontro al furgone della fornitura. «Ma ora - sottolinea affranta Daniela De Lazzer - i gestori della distribuzione non vogliono neppure questo compromesso».

ARRIVEDERCI O ADDIO 

C’è già chi, capìta la mala parata, ha deciso di lasciare i paesi per trovare riparo altrove. Come la famiglia con due bambine in età scolare che, con lo scuolabus che in paese non arriva più, ha preferito evitare lunghi tragitti quotidiani di andata e ritorno e si è trasferita a vivere in un appartamento a Caprile. C’è poi chi, una scelta simile, la farà da oggi, chiedendo ospitalità a dei parenti. Ci sono poi le compaesane che per ottimizzare costi e tempi hanno chiesto a Luxottica, loro datore di lavoro, di cambiargli il turno e farlo coincidere. «Questa situazione - sottolineano sconfortati gli abitanti - sta inducendo la gente ad andarsene». 

IL CANTIERE 

«La Sp 563 - spiega il sindaco Andrea De Bernardin - è rimasta chiusa a lungo, è vero. Ma il cantiere, in mano a Veneto strade, doveva essere avviato perché stiamo parlando di una consistente opera di messa in sicurezza del versante e delle stesse carreggiate. L’ultimo mese è stata interdetta totalmente, su tutte le 24 ore, perché era impossibile fare altrimenti considerati i lavori di demolizione del fondo stradale e la successiva opera in calcestruzzo che necessita di circa un mese di consolidamento. Per finire, ci sarà l’asfaltatura. Capisco i disagi e chiedo alla popolazione di avere tolleranza ancora qualche tempo. Sono sicuro che la pazienza sarà premiata perché questi lavori porteranno un miglioramento futuro sulla viabilità in questione».

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Il Gazzettino