Robot umanoide cognitivo, Robee è il primo certificato per lavorare in fabbrica: «Le persone non devono avere paura di lui, può svolgere i compiti più rischiosi»

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di Lucia Russo

TREVISO - Si muove come un umano. Sbatte gli occhi, ti segue con lo sguardo, a tratti sembra anche sorridere e avere un'espressione di comprensione anche se in realtà il suo è un volto immobile. Non prova emozioni anche se, a guardarlo fisso in quegli occhioni azzurri virtuali, sembra farlo. Robee è il robot umanoide cognitivo di Oversonic Robotics srl, software company che progetta e realizza sistemi di cognitive computing con sede a Besana Brianza. Oggi pomeriggio, 26 marzo, è stato lui il "vip" al centro di un convegno fatto all'interno dell'auditorium di Confindustria Veneto Est a Treviso alla presenza anche del founder e amministratore delegato Paolo Denti (nell'intervista).

Chi è Robee

Robee è il primo robot umanoide certificato per operare in fabbrica, ha un'altezza variabile tra i 135 e i 200 centimetri e pesa fino a 120 kg, ha 40 giunti mobili e un set completo di sensori che gli consentono di vedere e muoversi nello spazio circostante. Dotato di intelligenza artificiale, comunica con gli altri attraverso un'interfaccia vocale

A cosa serve il robot umanoide

Robee risponde alle domande ed è stato progettato, come spiega Denti, per essere «veramente utile alle persone. Può essere utilizzato in tutti quei lavori in cui le persone mettono a rischio la propria salute dal punto di vista fisico o psicologico. Oggi l'utilizzo di Robee è nell'industria, nella manifattura e in diversi situazioni dove effettivamente la macchina può affiancare le persone e svolgere alcuni compiti più rischiosi o faticosi». Ma le persone devono avere paura di Robee? «Non deve essere assolutamente visto con paura ma capito. La persona rimane sempre al centro e ha il controllo della macchina che lavora con autonomia solo nell'ambito di una serie di cose precodificate anche nel caso di imprevisti. Ed è facile da usare», sottolinea Denti. 

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Il Gazzettino