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VENEZIA - La “rivoluzione azzurra” viene comunicata in serata con una nota di Silvio Berlusconi. L’obiettivo: «Arrivare pronti alle prossime elezioni europee, con una squadra coesa e radicata su tutto il territorio nazionale». Alcuni cambi erano nell’aria, ma nessuno immaginava una netta affermazione della linea di ricambio portata avanti da Marta Fascina, la compagna del leader. Ecco allora la nomina di Paolo Barelli nuovo capogruppo di Forza Italia alla Camera al posto di Alessandro Cattaneo. Il quale però ottiene il ruolo di vicecoordinatore (al fianco di Anna Maria Bernini) con la delega alla organizzazione territoriale del partito, in vista appunto delle Europee. Licia Ronzulli resta sì presidente dei senatori azzurri, ma perde il ruolo di primo piano di coordinatore della Lombardia. Perché sono sette i cambi nelle Regioni: in Veneto, dove peraltro dopo oltre tre anni il cambio era atteso, il neo deputato veronese Flavio Tosi prende il posto del veneziano Michele Zuin. E la padovana Maria Elisabetta Alberti Casellati, ministro per le Riforme istituzionali, diventa coordinatrice della Basilicata, dov’è stata eletta lo scorso settembre. Tra i nuovi coordinatori regionali Alessandro Sorte (Lombardia), Claudio Lotito (Molise), Rosaria Tassinari (Emilia Romagna), Marcello Caruso (in Sicilia, dove era appena stato nominato commissario al posto di Gianfranco Miccichè), Marco Stella (Toscana).
L’OPERAZIONE
Alessandro Sorte, nuovo coordinatore della Lombardia al posto di Licia Ronzulli, è stato uno dei forzisti che più hanno spinto per l’operazione di ricambio, in asse con Marta Fascina.
IL SALUTO
In Veneto a occuparsi del partito sarà Flavio Tosi, ex leghista, eletto deputato lo scorso settembre. «Il presidente Berlusconi - ha detto il veneziano Michele Zuin - mi ha chiesto di aiutare il mio successore al coordinamento regionale del Veneto, l’onorevole Flavio Tosi, e questo è quello che farò. Finisce il mio mandato triennale previsto dallo statuto e ringrazio il presidente Berlusconi per la grande occasione che mi ha dato nel 2019. È stata una bellissima esperienza, ora per me si prospettano opportunità a livello nazionale legate alla mia professionalità». Zuin ha ricordato di aver «raccolto un partito che era ai minimi termini, e sono contento di aver portato il Veneto, alle ultime politiche del 2022, a un 7% di consensi, in media con il risultato complessivo ottenuto a livello nazionale. Nel 2022 abbiamo raddoppiato i consensi delle regionali del 2020 (3,6%)».
Il Gazzettino